Blackberry a sorpresa ritorna a generare utili
Nonostante il calo di vendite e clienti
Utili in rialzo, a sorpresa, per BlackBerry nel quarto trimestre fiscale che si è chiuso lo scorso 2 marzo. La società canadese, precedentemente nota come Research in Motion (Rim), ha conseguito un utile netto di 98 milioni di dollari Usa (pari a 19 centesimi per azione) contro la perdita per 125 milioni di dollari (24 cents) nello stesso periodo dell’esercizio precedente. Escluse le voci non ricorrenti, il profitto è stato di 22 centesimi nel trimestre, contro una perdita di 30 centesimi attesa in media dagli analisti. Le vendite sono però andate peggio del previsto scendendo a 2,68 miliardi di dollari: il risultato é stato trainato dal programma di ristrutturazione e dal taglio dei costi.Ha deluso il fatto che il gruppo canadese abbia perso tre milioni di clienti: negli ultimi tre mesi sono scesi a quota 76 milioni dai circa 79 milioni del trimestre precedente.
Ora tutti i fari sono puntati sul nuovo smartphone, il Blackberry Z10, che punta a ostacolare il primato alla Apple e ai grandi prodottori di smartphone basati sul siste- ma Android: nel periodo il nuovo modello touchscreen basato su un nuovissimo sistema operativo ha raggiunto vendite pari a 1 milione di unità (contro 1,1 milioni attesi dagli analisti). Complessivamente sono stati venduti 6 milioni di BlackBerry Z10.
«Alla BlackBerry abbiamo apportato molti miglioramenti – ha commentato in una nota il chief execuive Thorsten Heins – e con il lancio del BlackBerry 10 abbiamo introdotto la più nuova e quella che consideriamo la più innovativa piattaforma mobile oggi sul mercato». Nell'ambito del piano di ristrutturazione lo scorso anno sono stati tagliati costi per 1 miliardo di dollari, anche riducendo di 5.000 unità i posti di lavoro.
Il nuovo BlackBerry è stato lanciato nel Regno Unito lo scorso 31 gennaio, in Canada lo scorso 5 febbraio e in Asia ed Europa nelle settimane successive.
Negli Stati Uniti è arrivato solo lo scorso 22 marzo, tre settimane dopo la chiusura della trimestrale, e peraltro non sembra aver suscitato un interesse straordinario.
La società ha reso noto che il co-fondatore (e ceo fino all’anno scorso) Mike Lazaridis si dimetterà da vicepresidente e membro del board. Il gruppo afferma di ritenere di poter conseguire il breakeven nel primo trimestre fiscale, sempre soprattutto in base alla più bassa base dei costi, oltre che per una più efficiente catena di approvvigionamenti, con margini nell’hardware in miglioramento. Ieri in Borsa il titolo ha oscillato, segno di tendenze contrastanti tra gli investitori sul turnaround in corso della società. Dopo i precedenti precipizi, comunque, le azioni sono più che raddoppiate di valore negli ultimi sei mesi.