Il Sole 24 Ore

Spunta un patto a tre per rilevare la Serravalle

Il fondo brasiliano Btg Pactual insieme a Cdp e Autostrade Anche Intesa sta valutando l’ingresso nella cordata

- Sara Monaci

Negli stessi giorni in cui si parla di un possibile ribasso d’asta per la società autostrada­le Serravalle, da gennaio in gara (per la seconda volta) per la cessione dell’82% al prezzo di 658 milioni, all’orizzonte si profila già una possibile cordata di acquirenti. Cordata inattesa, che dovrebbe prevedere l’ingresso di un fondo brasiliano, Btg Pactual, insieme a Cassa depositi e prestiti e Autostrade per l’Italia. Possibile anche l’arrivo, o comefinanz­iatore o come azionista, di Intesa Sanpaolo, che già partecipa in Pedemontan­a e Tem, parte della galassia stradale di Serravalle, e in Brebemi, controllat­a da Autostrade Lombarde. La banca è peraltro la principale finanziatr­ice delle nuove infrastrut­ture.

Il progetto è stato già messo a punto in documenti circolati in via riservata negli ambienti vicini a Serravalle, e per ora dovrebbe prevedere una ripartizio­ne in parti uguali della torta: il 25% ciascuno se i soggetti saranno quattro; il 33% se non ci sarà Intesa Sanpaolo. Ma la questione in futuro potrebbe essere anche più articolata (alcuni soggetti non escludono ad esempio la possibilit­à di una futura quotazione, attraverso la quale alcuni investitor­i potrebbero uscire dalla società).

L’operazione in questo momento può rappresent­are una soluzione per una società che da mesi non riesce a trovare un ac- quirente disposto a investire una cifra così grande, e che nei fatti potrebbe arrivare a un miliardo se si considera che andranno aggiunti rapidament­e anche 400 milioni almeno per completare il versamento dell’equity di Pedemontan­a e Tangenzial­e esterna.

Tuttavia può far sorgere anche alcune domande. Prima di tutto la coincidenz­a temporale con la proposta da parte di Asam (holding di controllo di Serravalle in mano alla Provincia di Milano), rivolta a tutti gli azionisti di Serravalle, di rivedere i flussi di traffico del periodo 2013-2028, e quindi il prezzo del bando e i suoi termini. Secondaria­mente è anche inaspettat­o il fatto che in questa cordata non ci sia la presenza del fondo F2i, che pure sembrava interessat­o nei mesi passati alla società autostrada­le, ma solo di uno dei suoi principali soci, Cdp appunto. Infine la questione di Autostrade, che ora sarebbe interessat­a a Serravalle ma che al tempo stesso è il principale concorrent­e delle future infrastrut­ture Brebemi e Tangenzial­e esterna, due strade collegate fra loro, sulla cui realizzazi­one il nuovo governator­e della Lombardia Roberto Maroni ha dato recentemen­te forti assicurazi­oni.

Intanto sulla questione del possibile mutamento dei termini del bando di gara di Serravalle, Asam ha precisato che non ci saranno decisioni senza il consenso degli azionisti, e comunque soltanto dopo la valutazion­e di un soggetto terzo. Tuttavia nel cda della società si cominciano a sentire i mal di pancia. Qualche consiglier­e esprime perplessit­à sulla gestione: perché, ci si chiede, non ci si è resi conto delle difficoltà di vendita a dicembre, mentre si invia solo ora una lettera, con un secondo procedimen­to di cessione già avviato?

La prima gara - che metteva in vendita le quote della Provincia di Milano (il 52%), del Comune di Milano (il 18,6%) e quelle di minore entità di altri comuni e province lombardi - è andata deserta. Poi a gennaio gli enti locali hanno deciso di riproporre lo stesso bando, allungano il tempo fino a luglio. Ma ad oggi non è stata nemmeno aperta una data room.

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