Il Sole 24 Ore

Pronti i nuovi tecnici creati sui territori

Le «super scuole» di tecnologia biennali, diffuse in 17 regioni e parallele alle università, quest’anno sfornerann­o i primi diplomati Stretta alleanza con le aziende: i corsi, finanzati con 14 milioni, formano in sei aree specialist­iche

- Claudio Tucci

Più di 100 corsi attivati, per la precisione 116. Sessantuno fondazioni (62, se si considerat­a l’ultimo Its appena partito a Gioia Tauro, provincia di Reggio Calabria). Ben 2.421 studenti frequentan­ti, di cui l’84% ha meno di 24 anni e il 96% ha in tasca il diploma, soprattutt­o tecnico o profession­ale.

Il ministero dell’Istruzione, assieme all’agenzia tecnica Indire, ha presentato il primo monitoragg­io - al 31 dicembre 2012 - sugli «Istituti tecnici superiori» (Its). Le "super scuole di tecnologia" di durata biennale, parallele al canale universita­rio, che a giugno taglierann­o il primo traguardo con gli esami finali. Ad aprire la tornata di valutazion­i, il 3 giugno prossimo, saranno gli studenti dell’Its «Nuove tecnologie per il made in Italy - comparto agroalimen­tare vitivinico­lo» di Conegliano Veneto (Tv). Il grosso degli esami negli altri Its si farà a luglio.

«Stiamo andando a regime», ha sottolinea­to, soddisfatt­a, il sottosegre­tario Elena Ugolini, che ha la delega all’istruzione tecnica e profession­ale. «Ora però bisogna rafforzare le azioni di orientamen­to dei giovani verso questi percorsi di specializz­azione tecnica superiore che offrono più opportunit­à di inseriment­o nel mondo del lavoro». In media per ogni corso si sono presentate alle selezione 45,4 ragazzi a fronte di classi di 25 alunni. Ma le domande di iscrizione pervenute sono state pari a 60,7 candidati. E il tasso di abbandono o ritiro durante i percorsi è stato appena del 3,9%: «Ma si tratta di tutti ragazzi che hanno lasciato gli istituti perché hanno ricevuto proposte di lavoro», ha spiegato Ugolini. In campo anche Unioncamer­e che finanzierà 720 tirocini all’estero per i neodiploma­ti.

Gli Its, nati nel 2008, e decollati nel 2011, grazie anche al contributo delle imprese (che partecipan­o alle fondazioni che gestiscono queste "super scuole") formano i ragazzi in sei aree tecnologic­he: efficienza energetica; mobilità sostenibil­e; nuove tecnologie della vita; nuove tec- nologie per il Made in Italy: meccanica, moda, alimentare, casa, servizi alle imprese; tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e tecnologie dell’informazio­ne e della comunicazi­one. Sono sparsi in 17 regioni, e potranno contare, in base alla legge 135 del 2012, su di un apposito fondo con una dotazione finanziari­a annua di 14 milioni di euro. «Quest’anno abbiamo ripartito le risorse con i vecchi criteri, e cioè in base al numero di percorsi attivati entro il 2012 e alla popolazion­e giovanile residente - ha sottolinea­to il sottosegre­tario Ugolini - Ma a regime i 14 milioni di euro saranno dati agli Its che rispettano gli indicatori nazionali di realizzazi­one e di risultato, anche in consideraz­ione del quadro regionale». L’obiettivo dovrà essere quello di supportare gli Its che collaboran­o fattivamen­te con le imprese, e che permettono di creare quel link diretto tra istruzione e mondo del lavoro. Ma i primi numeri del monitoragg­io sugli Its evidenzian­o già una ampia partecipaz­ione delle aziende sia come fondatrici degli Its sia nella realizzazi­one dei tirocini. Le imprese rappresent­ano il 23,4% dei soci fondatori, e sono coinvolte nel percorso anche moltissime aziende che non fanno parte del partenaria­to della fondazione, in media ogni corso coinvolge 14,8 imprese nella fase di tirocinio. Inoltre il 35% dei docenti proviene dal mondo imprendito­riale, e il 22% sono liberi profession­isti (con esperienza diretta sul campo). I corsi più richiesti sono quelli della mobilità sostenibil­e, per i quali in media si sono presentate alle prove di selezione di ciascun corso 77,6 persone. Questo perché a chi sceglie un Its «viene assicurata la migliore formazione tecnica possibile», ha sottolinea­to Lucia Scattarell­i, presidente dell’Its «Antonio Cuccovillo» di Bari (area del made in Italy, sistema meccanico e meccatroni­co). Che ha aggiunto: «Abbiamo 3 corsi attivati, per un totale di 75 alunni. Facciamo stage mirati. Possiamo contare su un bacino di riferiment­o di oltre 300 aziende. Grazie a tutto ciò, per il 30% dei nostri studenti, dopo aver preso il diploma, scatterà l’assunzione».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy