Un crocevia strategico per i sistemi locali
Gli Istituti tecnici superiori (Its) sono un crocevia importante per lo sviluppo e il futuro dei territori. Perché avvicinano – nei percorsi di specializzazione tecnologica post-diploma – il mondo delle imprese, le istituzioni, le parti sociali. Al momento sono 62 in tutta Italia, sostenuti da altrettante Fondazioni, come rileva il primo monitoraggio effettuato dal Miur e dall’agenzia Indire.
Purtroppo, il periodo è tra i peggiori dal punto di vista congiunturale. Pertanto – quando dall’estate in avanti si tratterà di valutare la capacità effettiva di inserimento dei giovani nelle attività produttive da parte degli Its – non bisognerà scoraggiarsi. Soprattutto con i giovani, perché di delicato investimento sulle nuove generazioni si tratta. Servono tecnici preparati, evidentemente, ma anche fortemente motivati.
Su questo fronte diventerà centrale il monitoraggio sui risultati, di cui ha parlato il sottosegretario Ugolini. I criteri con cui verranno assegnati i fondi si riveleranno decisivi non soltanto per una oppportuna e trasparente regolazione del merito, ma anche nella costruzione delle motivazioni dei ragazzi e del sistema locale che ruota intorno agli Its e alle Fondazioni. Le risorse assegnate nella fase di avvio del progetto sono state consistenti. Ma la situazione generale del Paese, accompagnata da una certa macchinosità dei meccanismi di avviamento degli Its, rischia di non dare una prospettiva ampia e di lungo termine.
Probabilmente – proprio perché queste esperienze possano raggiungere piena maturazione ed efficacia – occorrerà lavorare con puntualità e precisione sui temi della continuità (nel tempo) e della sostenibilità (delle risorse). Soltanto in questo modo le "superscuole di tecnologia" potranno essere un elemento innovativo e concreto per la ripresa del sistema-Paese. Boccata d’ossigeno per i bilanci delle famiglie italiane. A partire dal 1˚ aprile, giorno di Pasquetta, le tariffe della luce, e soprattutto quelle del gas (che sono in costante ascesa sostanzialmente da tre anni), scenderanno, assicurando un risparmio medio annuo di 60 euro. La decisione dell’Autorità per l’energia, valida per il trimestre fino a giugno, prevede un calo del 4,2% delle bollette del metano (-55 euro) e dell’1% per quelle dell’energia elettrica (-5 euro).