A Lanciano si studia meccanica hi-tech
Materie tradizionali, ma anche molto inglese e management
«È vero: i dati dell’automotive non sono buoni in questo momento. Ma la filiera vale oltre ala metà dell’export in Abruzzo. E due terzi di queste esportazioni partono dalla Val di Sangro. Non si può perdere un potenziale come questo».
Silvio Di Lorenzo, presidente della Camera di commercio di Chieti, in passato presidente di Confindustria e vicepresidente di Honda Italia, parla dell’Its Nuove tecnologie per il made in Italy sistema meccanica di Lanciano, che presiede, come di una scommessa necessaria e vinta.
Le attività sono partite lo scorso anno e ai primi 25 ragazzi del primo corso (ora al secondo anno) se ne sono aggiunti altrettanti per il secondo corso. «Già 3-4 ragazzi sono stati piazzati presso le aziende. In generale però – aggiunge Di Lorenzo – gli accordi con le aziende prevedono l’assunzione di un paio di ragazzi per ogni corso». Non è un impegno da poco in un momento come questo, ma le aziende come le istituzioni, fra le quali il Comune di Lanciano, hanno creduto a questo progetto rite- nendolo necessario per plasmare manodopera qualificata di cui, ancora oggi, le aziende sanno di avere bisogno.
È per questo, spiega Di Lorenzo, che il mondo produttivo ha sposato subito questo progetto tre anni fa. Ora, oltre agli stage (praticamente in azienda si passa la metà del corso), le imprese forniscono gratuitamente alla scuola i docenti in cui, oltre alle materie tradizionali, si studia inglese, management, sicurezza e ambiente. «Dallo stato – spiega Di Lorenzo – abbiamo avuto fondi per 240mila euro. Ne abbiamo spesi meno della metà». Con le risorse rimaste, all’Its di Lanciano pensano di «mandare gli studenti per 15 giorni in Inghilterra per frequentare un corso di lingua». Intanto c’è un piano ne cassetto. «Vorremmo raddoppiare il nostro impegno, attivando nuovi corsi su logistica, trasporti e manutenzione ferroviaria».