De Tomaso, licenziamenti in vista
Cassa integrazione in scadenza per 1.040 dipendenti: il 4 luglio saranno spedite le lettere per la procedura
Sono circa un migliaio gli addetti della De Tomaso rimasti senza lavoro, dopo l’avvenuto fallimento dell’azienda, decretato lo scorso 5 luglio dal Tribunale di Livorno (il curatore fallimentare è Paolo Carotti). Per loro sta per sca- dere la Cassa integrazione, concessa il 28 agosto scorso, lasciando sul piatto tutte le incognite sul futuro dello stabilimento e degli occupati.
L’ulteriore, recente, elemento di preoccupazione per i lavoratori (l’eventuale ricollocazione è resa più complicata anche dal fatto che l’età media è abbastanza elevata, pari a 45 anni) è legato al fatto che l’azienda del gruppo Rossignolo dichiarata fallita dopo una gestione industriale disastrosa e mai decollata (è in corso un’inchiesta giudizia- ria sulla gestione) ha comunicato ieri ai sindacati che il prossimo 4 luglio verranno spedite le lettere di licenziamento per 1.040 dipendenti addetti agli stabilimenti di Grugliasco e Livorno. Si tratta di una procedura obbligata, spiega Vittorio De Martino segretario regionale della Fiom Cgil, per evitare contenziosi sul preavviso, ma che non impediscono – sempre secondo quantro riferisce il sindacalista – il tentativo in atto, da parte dei rappresentanti dei lavoratori, di cercare una nuova proroga della cassa integrazione, che scade appunto in estate. «Per questo motivo – ha spiegato De Martino – chiederemo il conivolgimento nella vicenda delle istituzioni e del ministero del Lavoro».
Da tempo sindacato e istituzioni sono al lavoro anche per sondare eventuali soggetti economici interessati a rimettere in moto l’attività o quanto meno a utilizzare le tecnologia (oltre allo stabili- mento anche l’impianto di verniciatura in dotazione) e le professionalità in capo all’azienda. Nata dalle ceneri di Pininfarina, nel 2009, la vicenda industriale legata alla De Tomaso ha visto sfumare negli ultimi anni la speranza legata all’avvento di un socio straniero (per molto tempo si è parlato di un interessamento da parte di un gruppo cinese), e poi è finita nei peggiori dei modi, con il fallimento e con gli strascichi legati all’inchiesta giudiziaria.