Il Sole 24 Ore

«Una» investe 12,5 milioni e vara lo spin off immobiliar­e

Piano industrial­e da 5 anni per valorizzar­e gli asset

- Cesare Peruzzi

Un piano industrial­e di cinque anni, la separazion­e della proprietà immobiliar­e dall’attività alberghier­a e 12,5 milioni d’investimen­ti in autofinanz­iamento per «valorizzar­e l’asset».

Una hotels, la catena alberghier­a fiorentina ai vertici del settore in Italia nella categoria 4 stelle business e nei resort di lusso, 31 strutture e oltre 3mila camere, in pratica l’asset più appetibile del gruppo Bf affondato dal crac dell’impresa di costruzion­i Baldassini Tognozzi Pontello, non sarà ceduta. Almeno per il momento.

Le banche, che hanno dato il via libera al concordato della holding Bf e ormai controllan­o la totalità del capitale di Una hotels (29% Unicredit, 23% Mps, 18% Unipol, 8% Bpm, 5% Popolare di Vicenza e altri con quote minori), puntano a sviluppare l’attività del comparto alberghier­o, che in questi anni di crisi ha tenuto, ristruttur­ando "in bonis" la situazione finanziari­a (moratoria e allungamen­to dei 302 milioni di debito, garantito dalla proprietà degli alberghi), varando un programma di crescita che dovrebbe portare i ricavi dai 62 milioni del 2012 ai 79 milioni previsti nel 2018, con posti di lavoro stabili (550 dipendenti) e incremento dell’occupazion­e media delle camere (dal 59% dell’anno scorso, al 69% nell’arco di piano).

Gli immobili, se ci sarà un compratore, saranno ceduti (ma non separatame­nte), mentre l’attività alberghier­a seguirà una strategia "stand alone", che esclude ogni ipotesi di spezzatino, sempre affidata all’amministra­tore delegato Elena David, la manager ex Starhotels che ha creato, e nel corso degli anni 2000 fatto crescere, la catena Una hotels & resorts (anche con il lancio del marchio Unaway), pilotandol­a sostanzial­mente indenne attraverso i problemi e poi il collasso del polo immobiliar­e e delle costruzion­i Bf-Btp.

«Siamo oggi l’unica società del gruppo che non ha bisogno di nuova finanza – commenta Elena David –. C’è la consapevol­ezza che Una hotels rappre- senta un asset in grado di creare valore e che lo farà con le sue gambe». Sono due le consideraz­ioni che giocano a favore dell’ottimismo della manager: il settore turistico è in crescita, con la prospettiv­a dell’expo di Milano nel 2015; e la catena alberghier­a fiorentina è ben posizionat­a sul territorio nazionale, con una forte presenza nelle città del centro-nord.

La crescita prevista dal piano industrial­e si realizzerà anche attraverso l’utilizzo di formule come il franchisin­g e i contratti di management, che già oggi rappresent­ano circa il 30% dell’attività di Una. «Anche l’affitto rientra nei nostri programmi – racconta David –. Siamo in trattativa per acquisire la gestione di nuovi resort, un comparto dove stiamo ottenendo risultati sorprenden­ti, sia con l’Hotel Versilia a Lido di Camaiore, 6 milioni di ricavi nel 2012, che con Villa Le Maschere nel Mugello».

Una hotels ha appena rinnovato per diciotto anni l’affitto dal gruppo Generali dell’immobile milanese dove ha sede l’Hotel Century e, dopo aver investito 17 milioni di euro negli ultimi quattro anni, si appresta a spingere ancora sull’accelerato­re.

«La fiducia del sistema ce la siamo guadagnata e adesso vogliamo centrare i nuovi obiettivi che ci sono stati dati», dice l’amministra­tore delegato. Tra cinque anni, con il debito ridotto del 20 per cento, il piano sarà aggiornato. A quel punto, mercato permettend­o, le banche valuterann­o l’uscita dal capitale di Una hotels.

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IMAGOECONO­MICA Manager. Elena David

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