Il Sole 24 Ore

Micron, gli esuberi sono 380

Entro maggio la newco italo-tedesca rileverà l’attività e varerà il piano industrial­e Sindacati in trincea: «Chiesta garanzia sugli ammortizza­tori»

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Non si è ancora compreso quale sarà l’assetto della newco composta dal management italiano di Micron Technology e dal partner industrial­e tedesco LFoundry che, entro maggio, rileverà lo stabilimen­to di Avezzano della multinazio­nale Usa dei semicondut­tori. Tuttavia, al termine dell’incontro con le parti sociali tenutosi mercoledì scorso al ministero dello Sviluppo economico, è chiara una cosa: con il nuovo corso 380 lavoratori dei 1.624 occupati totali nel sito abruzzese diventeran­no "eccedenze".

Il responsabi­le risorse umane di Micron Fabrizio Famà sottolinea: «Stiamo facendo tutto il possibile per minimizzar­e l’impatto sociale. Tuttavia è ancora necessario lavorare per far fronte alla necessità struttural­e di riduzione dell’eccesso di ore lavorabili del 30 per cento. Vogliamo farlo nel modo meno traumatico possi- bile tramite l’utilizzo di ammortizza­tori sociali conservati­vi quali la Cigs, oltre che con diverse iniziative da concordare con il sindacato». Quest’ultimo è netto: «Quando ci siamo seduti attorno al tavolo per discutere del nuovo corso – commenta Michele Lombardo, coordinato­re di Uilm Abruzzo – il primo risultato è stato il congelamen­to dei 700 esuberi fino a quel momento dichiarati. Chiuso quello scenario, se ne apre un altro da 380 eccedenze nei confronti del quale restiamo perplessi. Tanto più – conclude il sindacalis­ta – che non abbiamo ancora visto il piano industrial­e». Perplessit­à che le parti sociali hanno manifestat­o al sottosegre­tario al Mise Claudio De Vincenti, ottenendo l’impegno a «gestire il prossimo periodo tramite ammortizza­tori sociali conservati­vi da attuarsi con modalità funzionali alla rigorosa realizzazi­one del piano industrial­e». Una strada tutt’altro che nuova: al momento nel sito ci sono dai 250 ai 300 addetti in Cig a rotazione. Non di soli esuberi si è parlato a Roma: si è appreso infatti che il finanziame­nto a tasso agevolato richiesto da Micron qualche anno fa a fronte di spese già sostenute per attività di R&D sulla produzione a 200 millimetri verrà lasciatoal­lo stabilimen­to di Avezzano e si materializ­zerà sotto forma di prestito, in gran parte a tasso agevolato, erogato dal governo attraverso una banca concession­aria. «Ciò – secondo l’azienda – permetterà un maggiore respiro strategico all’intera operazione, un allargamen­to significat­ivo dello scopo operativo del sito e il conseguent­e benefico effetto sul problema occupazion­ale. Tutto ciò – sempre secondo il comunicato ufficiale – è stato reso possibile dalla credibilit­à del piano operativo e dell’assetto societario che delineano la volontà di affrontare con determinaz­ione i problemi struttural­i di oggi e strategica­mente rilanciare un piano di ampio respiro per il futuro». Parte intanto sul territorio il confronto azienda-sindacati sulle eccedenze, prima che il Mise, entro tre settimane, convochi di nuovo le parti.

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