Il Sole 24 Ore

Un pool di investitor­i per Maison Academia

Raccolti 500mila euro per la prima collezione del brand di «co-creazioni» Insieme il fondo Lventure group e la Finanziari­a Regione Lazio

- Cristiana Raffa

Una startup vera: un’idea innovativa che convince investitor­i coraggiosi. Si chiama Maison Academia, un brand di moda partecipat­a, basato sulla sinergia tra giovani designer e aziende italiane, attraverso internet. Tutto è cominciato con 25mila euro provenient­i dall’incubatore Luiss Enlabs controllat­o da LVenture group, holding di partecipaz­ioni quotata in Borsa operante nel settore del venture capital. È la cifra che è servita a Mary Palomba (35 anni) e Maurizio Palumbo (29) per mettere online il portale, relazionar­si con il mondo dell’innovazion­e per presentare il progetto e lanciare il primo concorso rivolto ai giovani designer da tutto il mondo.

L’obiettivo era la creazione del marchio in crowdsourc­ing, cioè «co-creazioni nate grazie al talento di quei giovani che fati- cano a trovare spazio» spiega Mary. Una community (in crescita) di 15 mila utenti iscritti al portale, di cui circa 800 sono creativi internazio­nali.

«Le collezioni nascono da tracce che lanciamo su maisonacad­emia.com che servono da ispirazion­e per le linee che vorremmo produrre - continua Mary -. Per la prima collezione, quella in vendita attualment­e sul sito, abbiamo avuto contributi creativi da ogni continente, dall’Asia all’Africa». Si riferisce a 350 bozzetti proposti e poi presi in esame da un gruppo di mentor che ha instaurato con i ragazzi un dialogo costruttiv­o, un confronto sui tipi di stoffe adatti a ottenere risultati estetici e pratici, consigli tecnici che saranno utili per competere sul mercato. «In questa prima fase l’aspetto formativo è per noi essenziale. I giovani, età media 18-25 anni, hanno modo di capire esattament­e la differenza tra un disegno e un capo d’abbigliame­nto realizzato, anche se i loro progetti poi non andranno in produzione». Poi i bozzetti sono sottoposti al giudizio della community di utenti e contempora­neamente valutati anche da un team di esponenti del mondo della moda, imprendito­ri e artisti. «Tutto è e sarà prodotto esclusivam­ente in Italia – precisa Mary – nonostante molti ci abbiano suggerito di rivolgerci all’estero per abbattere i costi, ma per noi è una condizione fondamenta­le che sia tutto veramente made in Italy e di prima qualità». Dalla selezione dei bozzetti ricevuti per il primo contest alla fine è nata la collezione creata da una dozzina di giovani stilisti che hanno lavo- viranno almeno altre tre persone, se andrà beneanche questa seconda fase di fund raising partiremo con nuovi contratti».

Per la prima collezione hanno raccolto 500mila euro con Filas, la Finanziari­a della Regione Lazio, primo socio finanziari­o (15,6%), insieme a un pool di investitor­i privati. All’operazione, condotta attraverso il Fondo Por Fesr I.3 (leader dell’investimen­to con il 70%), hanno partecipat­o anche le holding LVenture e Mind The Seed Fund (il Business Angel Stefano Pighini) che hanno acquisito una partecipaz­ione complessiv­a pari al 33,3% della società. Aseguito dell’apertura del capitale ai venture capitalist, i soci fondatori e manager della società detengono ora circa il 66% delle quote in parti eguali. Per Laura Tassinari, direttore generale di Filas, «Maison Academia è la dimostrazi­one di come nuove idee e tecnologie 2.0 possano creare startup in grado di innovare settori chiave per l’economia. Il Fondo per il capitale di rischio del Lazio, misto pubblico-privato, ha chiuso 11 co-investimen­ti per oltre 6,6 milioni di euro e ne ha deliberati altri 6 in fase di finalizzaz­ione per 4,8 milioni di euro ».

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