Un pool di investitori per Maison Academia
Raccolti 500mila euro per la prima collezione del brand di «co-creazioni» Insieme il fondo Lventure group e la Finanziaria Regione Lazio
Una startup vera: un’idea innovativa che convince investitori coraggiosi. Si chiama Maison Academia, un brand di moda partecipata, basato sulla sinergia tra giovani designer e aziende italiane, attraverso internet. Tutto è cominciato con 25mila euro provenienti dall’incubatore Luiss Enlabs controllato da LVenture group, holding di partecipazioni quotata in Borsa operante nel settore del venture capital. È la cifra che è servita a Mary Palomba (35 anni) e Maurizio Palumbo (29) per mettere online il portale, relazionarsi con il mondo dell’innovazione per presentare il progetto e lanciare il primo concorso rivolto ai giovani designer da tutto il mondo.
L’obiettivo era la creazione del marchio in crowdsourcing, cioè «co-creazioni nate grazie al talento di quei giovani che fati- cano a trovare spazio» spiega Mary. Una community (in crescita) di 15 mila utenti iscritti al portale, di cui circa 800 sono creativi internazionali.
«Le collezioni nascono da tracce che lanciamo su maisonacademia.com che servono da ispirazione per le linee che vorremmo produrre - continua Mary -. Per la prima collezione, quella in vendita attualmente sul sito, abbiamo avuto contributi creativi da ogni continente, dall’Asia all’Africa». Si riferisce a 350 bozzetti proposti e poi presi in esame da un gruppo di mentor che ha instaurato con i ragazzi un dialogo costruttivo, un confronto sui tipi di stoffe adatti a ottenere risultati estetici e pratici, consigli tecnici che saranno utili per competere sul mercato. «In questa prima fase l’aspetto formativo è per noi essenziale. I giovani, età media 18-25 anni, hanno modo di capire esattamente la differenza tra un disegno e un capo d’abbigliamento realizzato, anche se i loro progetti poi non andranno in produzione». Poi i bozzetti sono sottoposti al giudizio della community di utenti e contemporaneamente valutati anche da un team di esponenti del mondo della moda, imprenditori e artisti. «Tutto è e sarà prodotto esclusivamente in Italia – precisa Mary – nonostante molti ci abbiano suggerito di rivolgerci all’estero per abbattere i costi, ma per noi è una condizione fondamentale che sia tutto veramente made in Italy e di prima qualità». Dalla selezione dei bozzetti ricevuti per il primo contest alla fine è nata la collezione creata da una dozzina di giovani stilisti che hanno lavo- viranno almeno altre tre persone, se andrà beneanche questa seconda fase di fund raising partiremo con nuovi contratti».
Per la prima collezione hanno raccolto 500mila euro con Filas, la Finanziaria della Regione Lazio, primo socio finanziario (15,6%), insieme a un pool di investitori privati. All’operazione, condotta attraverso il Fondo Por Fesr I.3 (leader dell’investimento con il 70%), hanno partecipato anche le holding LVenture e Mind The Seed Fund (il Business Angel Stefano Pighini) che hanno acquisito una partecipazione complessiva pari al 33,3% della società. Aseguito dell’apertura del capitale ai venture capitalist, i soci fondatori e manager della società detengono ora circa il 66% delle quote in parti eguali. Per Laura Tassinari, direttore generale di Filas, «Maison Academia è la dimostrazione di come nuove idee e tecnologie 2.0 possano creare startup in grado di innovare settori chiave per l’economia. Il Fondo per il capitale di rischio del Lazio, misto pubblico-privato, ha chiuso 11 co-investimenti per oltre 6,6 milioni di euro e ne ha deliberati altri 6 in fase di finalizzazione per 4,8 milioni di euro ».