A Brescia cresce il lavoro femminile
Quasi 12mila contratti in più rispetto all’anno precedente
Effetti inattesi della crisi. Nell’anno peggiore della storia per il mercato del lavoro italiano, con un tasso di disoccupazione che a livello nazionale ha raggiunto l’11,6% a Brescia cresce l’occupazione femminile, raggiungendo un tasso del 50,3%, 2,9 punti in più, contro il calo della componente maschile, che passa al 73,3%. Emerge dal rapporto Unioncamere Lombardia-Confindustria, nella sezione dedicata a Brescia. Il numero di nuove occupate sul territorio, 12mila nuove unità rispetto al 2011, è tale da spingere verso l’alto il tasso di occupazione complessivo, che sale al 62,1% (64,7% in regione), 0,6 punti in più rispetto all’anno precedente. Un dato che non scongiura però, in parallelo, l’aumen- to della disoccupazione, che sale al 6,8%, soglia comunque più contenuta rispetto al 7,5% lombardo. Se da un lato l’aumento della disoccupazione è dovuta alla perdita dei posti di lavoro – spiegano i curatori della ricerca – dall’altro l’aumento della partecipazione al mercato del lavoro delle donne può essere giustificato dal fatto che questa componente prima non cercava attivamente un’occupazione, ma ora si trova nella necessità di lavorare, proprio per sostenere il reddito familiare indebolito dall’andamento delle retribuzioni reali, dalle politiche fiscali e dalle incerte prospettive economiche.
La ricerca non distingue nel dettaglio quali siano le tipologie di contratto relative alle 12mila nuove occupate. Il dato bresciano amplifica il trend evidenziato a livello nazionale dall’Istat: nell’ultimo trimestre dell’anno c’è stato un incremento di 48mila unità nell’occupazione femmini- le. A questo proposito Istat ha evidenziato nello stesso rapporto anche l’aumento degli occupati a tempo parziale: si tratta però, nella quasi totalità dei casi di part-time «involontario», vale a dire posti di lavoro a tempo parziale accettati in assenza di una disponibilità ad assumere a tempo pieno. Per interpretare il boom femminile a Brescia giova ricordare anche un altro dato evidenziato dall’Istat: il terziario – spiega l’istituto – ha continuato a mostrare negli ultimi mesi una crescita dell’occupazione (+0,5%, pari a +76mila unità), dovuta all’aumento delle posizioni lavorative sia dipendenti sia autonome.