I montiani chiedono la grande coalizione
«Governo stabile in tempi certi»
«Una grande coalizione tra le tre grandi forze politiche»: Pd, Pdl e montiani. Senza porre veti sugli «gli aspetti politico-organizzativi, i modi o le formule per arrivarci». L’importante è che il capo dello Stato avvii «delle esplorazioni per verificare le compatibilità programmatiche e le soluzioni per possibili convergenze». Nelle consultazioni al Quirinale di ieri, Scelta civica, per bocca del coordinatore Andrea Olivero, ha ribadito la posizione dei montiani, già comunicata nei due precedenti incontri per formare il nuovo esecutivo.
«La chiusura delle forze politiche sta impedendo di avere un governo mentre noi riteniamo che vi sia assoluta necessità di dare risposta ai problemi del Paese con un governo stabile e in tempi certi». Olivero – accompagnato dai capigruppo di Camera e Senato (Lorenzo Dellai e Mario Mauro) e il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa – ha ribadito che la situazione del paese richiede un accordo tra Pd, Pdl e Sc, senza da parte dei montiani «chiedere nulla». Vale a dire senza porre veti sulla forma dell’accordo (governo politico o tenuto in piedi con l’appoggio esterno) e sul nome del presidente del Consiglio (Bersani o un’altra personalità). Come detto nei giorni scorsi, serve un governo che prosegua e porti a termine le riforme varate dall’esecutivo uscente, senza dissipare gli sforzi degli italiani. Bisogna scongiurare il ritorno alle urne, giudicato troppo rischioso (sia per Scelta civica che per il paese) dopo l’esito del voto del 24-25 febbraio. I montiani hanno sempre detto di non voler fare «la stampella del Pd», per questo hanno chiesto il coinvolgimento del Pdl (anche per controbilanciare le resistenze dei democratici sulle tematiche del lavoro). Ma l’accordo non è a tutti i costi: la grande coalizione non deve diventare una «grande contraddizione che nasconda i problemi che i partiti hanno al proprio interno», ha puntualizzato Olivero.