Le urgenze in agenda si moltiplicano
Il nuovo Governo dovrà anche affrontare le misure per evitare l’aumento dell’iva da luglio
Le urgenze sul tavolo si moltiplicano di giorno in giorno, e dovrà farsene carico chiunque sarà chiamato a governare il Paese nei prossimi mesi. L’orizzonte temporale di cui potrà disporre ne determinerà le priorità, tenendo conto che in ogni caso, oltre alla riforma della legge elettorale, occorrerà mettere in campo immediatamente il decreto legge per sbloccare 40 miliardi di debiti della Pa, definire la lista delle nuove spese da finanziare, individuare le even- tuali risorse compensative se si vorrà evitare l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% dal prossimo 1˚ luglio. Misure da accompagnare a un pacchetto di interventi in grado di accelerare l’uscita dalla recessione, attraverso una spinta alla domanda interna, soprattut- to in direzione dei consumi.
Non vi è tempo da perdere. Per quel che riguarda la partita dei debiti commerciali della Pa, una volta ottenuto dalle Camere il via libera alla Relazione che aggiorna il quadro di finanza pubblica (atteso per la prossima settimana) andrà definito e approvato il relativo decreto. Se ne stanno occupando i tecnici dell’Economia, secondo le modalità e il timing illustrati due giorni fa alle commissioni speciali di Camera e Senato dai ministri Vittorio Grilli e Enzo Moavero Milanesi. Se si riusci- rà a rispettare questa tabella di marcia, la prima tranche di debiti potrà essere sbloccata entro l’estate. Una preziosa immissione di liquidità fondamentale per arrestare l’emoraggia delle imprese che chiudono i battenti o che non riescono più a trovare adeguati finanziamenti da parte delle banche.
Quanto all’Iva, l’operazione si annuncia non meno impegnativa. L’aumento di un punto dal 1˚ luglio è già incorporato nei saldi di finanza pubblica. Dunque, se si deciderà di metter mano al dossier occorrerà reperi- re altrove le risorse, attraverso contestuali tagli alla spesa corrente per 4 miliardi a regime. In questo caso non si potrà invocare il margine di flessibilità concesso da Bruxelles per i debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche. Se viene meno una posta di entrata, non si può coprire il mancato gettito in deficit. Strada che andrà percorsa anche per quel che riguarda le eventuali nuove spese correnti da finanziare. Tra queste, il finanziamento delle missioni internazionali di pace, coperto fino al prossimo settembre, l’adeguamento delle risorse per gli ammortizzatori in deroga e per gli esodati.
Il tutto, tenendo conto che entro la metà di aprile andranno trasmessi a Bruxelles tre fondamentali documenti, su cui la Commissione dovrà formulare le proprie valutazioni: il nuovo «Documento di economia e finanza» che recepirà le correzioni dei saldi anticipati con la Relazione tuttora all’esame delle Camere, l’aggiornamento del Programma di stabilità e il nuovo «Programma nazionale di riforma». Adempimenti previsti dal timing del cosiddetto «semestre europeo», primo embrione di coordinamento ex ante delle politiche economiche, sulla cui base i singoli Paesi sono poi chiamati a predisporre le singole leggi di bilancio. Entro fine giugno andrà poi predisposto l’assestamento di bilancio.