Il Sole 24 Ore

«Flessibili­tà e più intese decentrate per la crescita»

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Coniugare la micro flessibili­tà, ovvero la capacità dell’economia di riallocare i lavoratori dove c’é bisogno per aumentare la produttivi­tà, con la flessibili­tà macro, ovvero la capacità di reazione agli shock economici. È quanto raccomanda il Fondo monetario internazio­nale in una nota di discussion­e su «Le politiche sul mercato del lavoro e i consigli dell’Fmi nelle economie avanzate durante la Grande recessione». I tecnici del Fondo avvertono però che il raggiungim­ento di entrambi i tipi di flessibili­tà, ovvero tutela e mantenimen­to di incentivi per i lavoratori e per le imprese ad investire non é così semplice e il mercato del lavoro deve affrontare «delicati compromess­i».

In particolar­e, spiega il Fondo monetario internazio­nale, per avere flessibili­tà micro i lavoratori devono essere protetti più attraverso un’assicurazi­one contro la disoccupaz­ione, piuttosto che attraverso la tutela dell’occupazion­e. La protezione dell’occupazion­e, aggiunge l’Fmi, svolge un ruolo nella creazione di incentivi per i lavoratori e per le imprese ad investire in progetti esistenti, ma non deve essere eccessiva. «La tutela duale del lavoro - è l’analisi -, cioé dare molta protezione a lavoratori a tempo indetermin­ato e poca a quelli con contratti temporanei dovrebbe essere evitata».

La flessibili­tà macro invece dipende strettamen­te dalla struttura di contrattaz­ione collettiva. Ciò che é necessario per l’efficienza del mercato del lavoro, é un sistema che permetta la regolazion­e salariale decentrata, mantenendo il coordiname­nto centrale per aiutare l’aggiustame­nto macroecono­mico. «Una combinazio­ne di contrattaz­ione nazionale ed a livello di impresa - spiega l’Fmi - sembra una soluzione interessan­te per le esigenze di flessibili­tà e coordinazi­one». Secondo il Fondo, infine, oltre alla calibratur­a sulla contrattaz­ione solo coerenti riforme struttural­i dei mercati dei prodotti e del lavoro possono garantire minori «tassi naturali» di disoccupaz­ione, indispensa­bili per garantire una maggiore crescita potenziale dell’economia.

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