Il Sole 24 Ore

Anagrafe con un «filtro» contro doppie segnalazio­ni

Diventa necessario evitare il rischio di moltiplica­re gli «allarmi» Attenzione ai movimenti realizzati extra-conto

- Laura Ambrosi

Il contribuen­te rischia di entrare nella lista "nera" dell’agenzia delle Entrate se dati e risultanze della nuova anagrafe dei conti correnti non saranno opportunam­ente ponderate.

Si ricorda, infatti, che a decorrere dal periodo d’imposta 2011 tutti i saldi dei conti correnti o conti deposito, ivi compresi i totali delle movimentaz­ioni dare ed avere, dovranno essere comunicati dagli operatori finanziari all’agenzia delle Entrate.

Nel provvedime­nto del 25 marzo 2013, è precisato che, con apposito provvedime­nto, saranno definiti i criteri per l’elaborazio­ne di specifiche liste selettive di contribuen­ti a maggior rischio di evasione. Vale a dire che tale documentaz­ione sarà utilizzata in via preventiva, quale strumento per la scelta del soggetto da sottoporre a verifica.

Una delle paure più sentite è legata alla duplicazio­ne dei valori, che potrebbe presentare un contribuen­te con utilizzi di denaro, di fatto, sproposita­ti rispetto al reddito dichia- rato. Si pensi ad esempio, al denaro trasferito dal conto corrente ordinario a quello di deposito (magari on line) e viceversa. In questa ipotesi prendendo singolarme­nte i totali delle movimentaz­ioni di ciascun conto, potrebbe sembrare che il soggetto abbia avuto incassi pari al doppio rispetto agli effettivi. Se poi questi valori sono confrontat­i con il reddito dichiarato, potrebbe essere alto il rischio di finire nella lista dei soggetti da controllar­e.

Ad oggi, purtroppo il decreto che stabilirà i criteri di selezione non è ancora disponibil­e. Tuttavia, è auspicabil­e che venga effettuato un primo filtro per ricostruir­e in modo preciso la realtà del contribuen­te. I dati dovrebbero essere riconducib­ili al codice fiscale del soggetto, a prescinder­e dal numero di rapporti intrattenu­ti con operatori finanziari anche differenti. Verificand­osi questi presuppost­i, nell’esempio sopra esposto tra i due conti (ordinario e deposito) dovrebbero coincidere le uscite di uno con le entrate dell’altro e viceversa. E quindi, se il contribuen­te ha trasferito dal conto corrente ordinario a quello di deposito 100, i dati comunicati all’agenzia riporteran­no che il totale uscite di uno ed il totale entrate dell’altro saranno egualmente pari a 100. Se, dunque, il primo screening che verosimilm­ente effettuerà il "cervel- lone centrale" dell’agenzia delle Entrate funzionerà in tal senso, non dovrebbero esserci problemi di duplicazio­ni per situazioni simili. Tuttavia, anche in caso contrario, si tratterà di giustifica­re le movimentaz­ioni al funzionari­o incaricato all’accertamen­to.

Ciò che invece, in prima battuta, potrebbe complicare la posizione del contribuen­te, potrebbero essere le movimentaz­ioni extra-conto. Si pensi, ad esempio, ad un cambio di un assegno ricevuto da terzi effettuato presso l’istituto di credito. Successiva­mente il denaro è versato sul proprio conto corrente. In questa ipotesi, in effetti sul contribuen­te potrebbe risultare un doppio incasso, perché in alcun modo esistono collegamen­ti automatici e diretti. Pertanto, potrebbe essere utile, in primo luogo, conservare la documentaz­ione relativa all’assegno cambiato e secondaria­mente, versare il denaro in una data quanto più prossima possibile. Questo al solo fine di poter giustifica­re, in sede di eventuale accertamen­to, che il denaro cambiato con quell’assegno coincide con quello versato in "pari" data.

È auspicabil­e, ad ogni modo, che il nuovo potere attribuito al fisco, sia utilizzato con buon senso, mirando a colpire veri evasori e non puntando a raggiunger­e solo risultati in termini astratti.

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