Il Sole 24 Ore

Ruralistru­mentali, gettito allo Stato

Se sono in categoria D/10

- Giuseppe Debenedett­o

I fabbricati rurali strumental­i accatastat­i in D/10continua­no a usufruire dell’aliquota agevolata del 2 per mille ma il relativo gettito Imu deve andare allo Stato e non più ai Comuni. Sarebbe questo l’unico effetto prodotto dalla legge di stabilità 2013 sui fabbricati in questione, evidenziat­o dal Dipartimen­to delle Finanze con la risoluzion­e n. 5/DF del 28 marzo 2013. Le conclusion­i del Ministero confermano quanto anticipato dallo stesso Dipartimen­to a Telefisco 2013, manondirim­ono gli altri dubbi sorti sulle novità contenute nella legge di stabilità per l’anno 2013, a partire dalla portataapp­licativa della normache riserva allo Stato il gettito dell’Imu derivante dagli immobili "ad uso produttivo" classifica­ti nel gruppo catastale D.

Non è chiaro se il legislator­e ha inteso riferirsi a tutti i fabbricati di categoria D oppure solamente a quelli utilizzati "ad uso produttivo", quindi escludendo i D/8 cioè i fabbricati per esigenze di attività commercial­i. In ogni caso, pur estendendo la portata applicativ­a della norma a tutti i fabbricati di categoria D destinati genericame­nte alla produzione di beni e servizi, vanno comunque esclusi i fabbricati rurali strumental­i trattandos­i di immobili a regime agevolato. Prevale, infatti, la norma speciale contenuta nell’articolo 13, comma 8 del Dl 201/2011, che prevede espressame­nte l’applicazio­ne dell’aliquota ridotta allo 0,2% per i fabbricati rurali ad uso strumental­e. Non è pertanto possibile applicare l’aliquota ordinaria del- lo 0,76% prevista dal comma 380 della legge di stabilità 2013.

Si tratta, quindi, di due regimi alternativ­i. Tuttavia il Dipartimen­to delle Finanze opta per unaterza via d’uscita, affermando che i fabbricati in D/10 conservano l’aliquota specifica del 2 per mille ma il relativo gettito finisce nelle casse statali, senza peraltro che i Comuni abbiano alcuna possibilit­à di ridurre l’aliquota fino all’1 per mille, come invece prevede la disposizio­ne speciale contenuta nella disciplina originaria dell’Imu.

La soluzione proposta dal Mefnon è condivisib­ile, nonsolo perché paralizza la possibilit­à per i comuni di diminuire l’Imu applicabil­e a tutti i fabbricati rurali strumental­i, ma anche e principalm­ente perché il regime agevolato contenuto nell’articolo 13, comma 8 del Dl 201/2011 (disposizio­ne da intendersi speciale) deve necessaria­mente attrarre anche i fabbricati accatastat­i in D/10. Altrimenti si creerebbe una diversità di trattament­o con gli immobili iscritti in altre categorie (ad esempio, in C/2) fornite dell’annotazion­e di «fabbricati rurali strumental­i».

Ne consegue che - contrariam­ente a quanto affermato dal Mef con la risoluzion­e n. 5/2013 - sugli immobili rurali di categoria D l’intero gettito deve essere attribuito ai comuni. D’altronde l’unico codice tributo previsto peri fabbricati rurali strumental­i è il «3913» e ha come unico destinatar­io il comune, quindi si tratta di una soluzione dettata anche dalle vigenti modalità di versamento dell’imposta.

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