Ruralistrumentali, gettito allo Stato
Se sono in categoria D/10
I fabbricati rurali strumentali accatastati in D/10continuano a usufruire dell’aliquota agevolata del 2 per mille ma il relativo gettito Imu deve andare allo Stato e non più ai Comuni. Sarebbe questo l’unico effetto prodotto dalla legge di stabilità 2013 sui fabbricati in questione, evidenziato dal Dipartimento delle Finanze con la risoluzione n. 5/DF del 28 marzo 2013. Le conclusioni del Ministero confermano quanto anticipato dallo stesso Dipartimento a Telefisco 2013, manondirimono gli altri dubbi sorti sulle novità contenute nella legge di stabilità per l’anno 2013, a partire dalla portataapplicativa della normache riserva allo Stato il gettito dell’Imu derivante dagli immobili "ad uso produttivo" classificati nel gruppo catastale D.
Non è chiaro se il legislatore ha inteso riferirsi a tutti i fabbricati di categoria D oppure solamente a quelli utilizzati "ad uso produttivo", quindi escludendo i D/8 cioè i fabbricati per esigenze di attività commerciali. In ogni caso, pur estendendo la portata applicativa della norma a tutti i fabbricati di categoria D destinati genericamente alla produzione di beni e servizi, vanno comunque esclusi i fabbricati rurali strumentali trattandosi di immobili a regime agevolato. Prevale, infatti, la norma speciale contenuta nell’articolo 13, comma 8 del Dl 201/2011, che prevede espressamente l’applicazione dell’aliquota ridotta allo 0,2% per i fabbricati rurali ad uso strumentale. Non è pertanto possibile applicare l’aliquota ordinaria del- lo 0,76% prevista dal comma 380 della legge di stabilità 2013.
Si tratta, quindi, di due regimi alternativi. Tuttavia il Dipartimento delle Finanze opta per unaterza via d’uscita, affermando che i fabbricati in D/10 conservano l’aliquota specifica del 2 per mille ma il relativo gettito finisce nelle casse statali, senza peraltro che i Comuni abbiano alcuna possibilità di ridurre l’aliquota fino all’1 per mille, come invece prevede la disposizione speciale contenuta nella disciplina originaria dell’Imu.
La soluzione proposta dal Mefnon è condivisibile, nonsolo perché paralizza la possibilità per i comuni di diminuire l’Imu applicabile a tutti i fabbricati rurali strumentali, ma anche e principalmente perché il regime agevolato contenuto nell’articolo 13, comma 8 del Dl 201/2011 (disposizione da intendersi speciale) deve necessariamente attrarre anche i fabbricati accatastati in D/10. Altrimenti si creerebbe una diversità di trattamento con gli immobili iscritti in altre categorie (ad esempio, in C/2) fornite dell’annotazione di «fabbricati rurali strumentali».
Ne consegue che - contrariamente a quanto affermato dal Mef con la risoluzione n. 5/2013 - sugli immobili rurali di categoria D l’intero gettito deve essere attribuito ai comuni. D’altronde l’unico codice tributo previsto peri fabbricati rurali strumentali è il «3913» e ha come unico destinatario il comune, quindi si tratta di una soluzione dettata anche dalle vigenti modalità di versamento dell’imposta.