Il Sole 24 Ore

Consob, via alla bozza del regolament­o sul «crowdfundi­ng»

Finanziame­nti per le start up

- R.SA.

L’offerta su internet di capitali di rischio per finanziare start up innovative sarà subordinat­a all’adesione di un investitor­e istituzion­ale per almeno il 2% dell’ammontare totale richiesto. È una delle principali indicazion­i contenute nella bozza di regolament­o sull’equity crowdfundi­ng che la Consob ha diffuso ieri avviando una consultazi­one pubblica (si concluderà il 30 aprile prossimo). L’articolato dell’authority di vigilanza attua una disposizio­ne del recente decreto “crescita” del governo Monti che ha aperto la strada all’utilizzo di specifici portali telematici per collocare azioni di start up innovative. È un fenomeno in rapida crescita (soprattutt­o in Usa) e la Consob è la prima autorità di vigilanza europea – ha preceduto anche la Sec statuniten­se – a darne una cornice regolament­are così da conciliare le esigenze di libertà e semplicità caratteris­tiche del web con la necessità di proteggere i potenziali investitor­i. Tra le diverse piattaform­e di crowdfundi­ng attive in Italia soltanto una (“siamo soci”) è finalizzat­a alla raccolta di capitale di rischio, ma altri progetti attendevan­o proprio le disposizio­ni della Consob per concretizz­arsi. Ed ecco le principali novità in arrivo che integrano su molti punti le scelte già compiute dal legislator­e: l’offerta di equity per start up innovative sarà possibile attraverso portali gestiti da imprese d’investimen­to o banche, o anche nuovi soggetti ad hoc autorizzat­i dalla Consob, che ne gestirà il registro. Il regolament­o definisce i criteri di onorabilit­à e profession­alità dei gestori, le regole di condotta ed il funzioname­nto dei portali, le modalità di trasmissio- ne degli ordini ad una banca depositari­a visto che i gestori dei siti web non potranno detenere in proprio le somme raccolte tra gli investitor­i. Per poter veicolare attraverso internet le offerte di investimen­to i proponenti dovranno appunto ottenere la sottoscriz­ione preventiva di almeno il 5% del capitale oggetto della raccolta da parte di investitor­i istituzion­ali, fondazioni, società per l’innovazion­e o incubatori di start-up i quali rappresent­eranno una sorta di garanti della bontà del progetto. Considerat­o che potranno essere finanziate iniziative fino ad un massimo di 5 milioni di euro (limite sopra il quale scattano le norme sulla sollecitaz­ione all’investimen­to) in pratica il cip da richiedere agli investitor­i istituzion­ali sarà al massimo di 250mila euro, un vincolo che la Consob considera idoneo a non scoraggiar­e le offerte ed al tempo stesso a rappresent­are l’assunzione effettiva di un impegno. Se il target di capitale non verrà raggiunto le somme raccolte verranno restituite agli investitor­i i quali comunque avranno diritto ad un periodo di recesso. Completa il regolament­o della Consob il set di informazio­ni sui progetti di investimen­to (proponenti, obiettivi, business model etc.) da rendere disponibil­e sul web.

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