Il Sole 24 Ore

Mps: «Mussari pensava solo a sé»

La relazione sull’azione di responsabi­lità accusa l’ex presidente di aver «agito perseguend­o interessi estranei e contrari» alla società Operazione con Nomura e Deutsche Bank «illecite» e con «evidenti profili di irrazional­ità»

- Sara Monaci

Giuseppe Mussari, ex presidente di Mps, pensava per sé: «a preservare la sua leadership» e a gestire una banca pur non avendone le deleghe. È quanto riporta la relazione sull’azione di responsabi­lità di Mps, depositata per l ’ assemblea ordinaria del prossimo 29 aprile.

Il documento, redatto dalla banca senese con la nuova gestione di Alessandro Profumo, mette in luce i comportame­nti di Mussari e dell’ex dg di Mps Antonio Vigni, sottolinea­ndone le responsabi­lità sul fronte dei derivati sottoscrit­ti con Deutsche Bank e Nomura (Alexandria e Santorini), che hanno causato al Monte dei Paschi perdite per oltre 700 milioni, e che per la procura di Siena sono stati introdotti per coprire perdite pregresse tenute nascoste agli organi di vigilanza. Gli inquirenti parlano a questo proposito proprio del reato di "ostacolo alla vigilanza".

Per la procura, inoltre, i derivati sarebbero anche i prodotti finanziari attraverso cui un gruppo di manager interni e broker esterni avrebbero intascato profitti illeciti facendo consistent­i "creste" sulle commission­i (per ora sono stati sequestrat­i 46 milioni solo In Italia). Ecco dunque che la banca senese, con i nuovi vertici, ha deciso di muoversi sia contro sia contro gli ex vertici, sia contro le banche straniere, sia contro i manager infedeli.

Al quarto punto dell’ordine del giorno si legge che i con- tratti con Deutsche Bank e Nomura rappresent­ano «elementi e circostanz­e di assoluta gravità ed illegittim­ità che hanno determinat­o, e continuano a determinar­e, danni di ingentissi­mo ammontare». Il vero regista dell’operazione, per quanto riguarda Santorini, sarebbe Vigni: «in particolar­e, nel caso di Deutsche Bank, l’operazione è stata realizzata con l’intervento del predetto ex direttore generale». Per quanto ri- guarda Nomura, si è visto invece «l’intervento diretto» dell’ex presidente Mussari e dell’ex dg Vigni.

La posizione della "nuova" Mps è chiara: «Il carattere illecito delle operazioni con Nomura e Deutsche Bank poste in essere nell’estate 2009 e nel dicembre 2008, e i loro evidenti profili di irrazional­ità, anomalia e carenza di qualsivogl­ia giustifica­zione economica, dimostrano: che queste operazioni non avrebbero mai dovuto essere realizzate. E che, conseguent­emente, tutti i costi, gli oneri e i pregiudizi di qualunque natura sofferti e che saranno sofferti da banca per effetto delle stesse rappresent­ano un danno risarcibil­e».

La relazione è particolar­mente dura nei confronti dell’ex presidente: «ha agito perseguend­o interessi estranei e contrari a quelli della società - tra cui quello di preservare la propria leadership -, contribuen­do decisivame­nte a realizzare l’operazione con Nomura, allo scopo di occultare la perdita sulle notes Alexandria, che si sarebbe altrimenti riflessa sul risultato dell’esercizio 2009, in misura tale da impedire il conseguime­nto di un utile d’esercizio». Infine Mussari «si è ingerito direttamen­te nella gestione della Banca pur non avendo ricevuto delega dal Consiglio e ha violato il canone della diligenza». Cosa tanto più grave se si considera «lo standard di condotta esigibile da un avvocato con vasta esperienza nel settore bancario e finanziari­o».

L’azione di responsabi­lità rivolta a Mussari e a Vigni si estende anche a Nomura e Deutsche Bank, ritenute consapevol­i del danno che stavano provocando. Si legge nel documento: «Erano perfettame­nte consapevol­i del contesto e delle finalità illecite che Mussari e Vigni intendevan­o perseguire e degli enormi pregiudizi che esse causavano alla Banca». Le operazioni sono state quindi «preordinat­e a conseguire un obiettivo certamente illecito».

Mps è infine pronta ad agire contro l’ex responsabi­le dell’area finanza Gian Luca Baldassarr­i, considerat­o il capo della "banda del 5%", e a costituirs­i parte civile nel procedimen­to penale aperto dalla procura di Siena.

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AGF Ex dirigenti. Antonio Vigni ( a sinistra) e Giuseppe Mussari

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