Il Sole 24 Ore

Spending nei Comuni, ai sindaci 10 giorni per certificar­e le spese

- Anna Guiducci Patrizia Ruffini

Il nuovo capitolo della spending review che il decreto Irpef riserva agli enti locali funziona «per cassa». Il taglio che sarà assestato a ogni Comune e ogni Provincia dipende infatti dalla quantità delle spese di funzioname­nto accumulate da ciascun ente, dalla fedeltà riservata alla Consip negli acquisti e dai tempi di pagamento dei fornitori registrati nel 2013. Il decreto, che ora è all’esame del Parlamento per la conversion­e, chiede a tutti i Comuni di certificar­e i dati chiave entro il 31 maggio, ma non si preoccupa di spiegare come calcolare questi valori. A farlo interviene ora il ministero dell’Interno, con la circolare 9/2014 diffusa ieri dal dipartimen­to per la Finanza locale, che fissa appunto il criterio di cassa per la certificaz­ione degli acquisti di beni e servizi sostenuti nell’anno 2013. In questo modo, il Viminale chiarisce i principali dubbi interpreta­tivi sollevati dagli operatori in merito all’adem- pimento che i responsabi­li finanziari di Comuni e Province dovranno inviare entro le ore 24 del prossimo 31 maggio (termine perentorio).

Per individuar­e il valore complessiv­o da certificar­e occorre fare riferiment­o esclusivo agli importi per i quali siano stati emessi mandati di pa-

L’OBBLIGO La comunicazi­one dei dati deve essere effettuata, secondo quanto imposto dal decreto Irpef, entro il 31 maggio

gamento nell’anno 2013. Sempre con riferiment­o alla cassa occorre indicare anche l’ammontare dei pagamenti riferiti ad acquisti effettuati tramite il MEPA, gestito da CONSIP, o altro mercato elettronic­o gestito da centrale di committenz­a regionale. Vanno compresi tutti gli acquisti effettuati ricorrendo agli strumenti di acquisto (Conven- zioni, Accordi Quadro, SDAPA - Sistema Dinamico d’Acquisto, Gare in ASP, Gare su delega) gestiti e messi a disposizio­ne da Consip o centrali di committenz­a regionale. Non vanno invece compresi nel calcolo - precisa il Viminale - gli acquisti effettuati ricorrendo a diverse procedure d’asta con prezzi base comunque inferiori a quelli Consip. Le voci di spesa da certificar­e sono elencate nella tabella B allegata al DL 66/14.

Più prevedibil­i le precisazio­ni sulle modalità di conteggio del tempo medio dei pagamenti: il calcolo è riferito solo ai pagamenti totali (competenza più residui) registrati per i 45 codici siope riportati nella tabella A (allegata al decreto). Sono esclusi dal calcolo i pagamenti delle spese in conto capitale.

Per ogni pagamento effettuato nel corso dell’esercizio 2013 si conteggia la differenza fra data del mandato di pagamento e il termine ordinario di scadenza, cioè la data di riceviment­o fattura a cui si ag- giungono i 30 giorni (60 in casi particolar­i) indicati dal decreto legislativ­o 231/2002. Il numero da certificar­e si ottiene dividendo il totale dei giorni di ritardo per il numero dei pagamenti (media semplice).

Dal computo del tempo relativo a ciascun pagamento, possono essere esclusi eventuali ritardi relativi a cause non imputabili al debitore, secondo la generale previsione di cui all’art. 3 Dlgs 231/02.

Il certificat­o da inviare con modalità esclusivam­ente telematica, deve essere firmato, mediante firma digitale, del rappresent­ante legale, del responsabi­le del servizio finanziari­o e dell’organo di revisione economico finanziari­o.

Si ricorda, infine, che il nuovo adempiment­o che va ad infittire la lunga fila di certificaz­ioni mai sfoltita, è finalizzat­o a ripartire sui singoli comuni, già dall’esercizio 2014, il taglio complessiv­o di 360 milioni del fondo di solidariet­à comunale e, in particolar­e, ad applicare o meno le penalizzaz­ioni del 5% sui ritardi e dell’ulteriore 5% sul ricorso agli acquisti Consip e centrali di committenz­a regionale.

La sanzione per il mancato invio è quantifica­ta nell’incremento del taglio del 10 per cento.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy