L’avanzata di Tsipras spaventa la Borsa greca
bastato un segnale di discontinuità nel test elettorale di domenica verso la politica del governo greco guidato da una coalizione composta dal conservatore Antonis Samaras e i socialisti di Evanghelos Venizelos, che hanno però due soli seggi di maggioranza in Parlamento, per far tornare i brividi all’eurozona. Niente di grave, ma le borse e gli spread europei hanno reagito con nervosismo all’eventualità che il partito della sinistra radicale greca, Syriza, abbia raccolto buoni risultati al primo turno delle amministrative svoltesi domenica. Un segnale che, per alcuni analisti, potrebbe suonare come un campanello d’allarme per le ele- zioni europee in Grecia che potrebbero portare a un clamoroso sorpasso della sinistra alternativa sulla coalizione di governo pro-Europa. La Borsa di Atene ha chiuso ieri in ribasso, registrando un -1,99%, con l’Indice Athex a 1.066,54 punti. Un segnale inquietante proprio dopo che la Grecia era appena tornata con successo sul mercato dei capitali dopo quattro anni di esilio forzato con un emissione di bond di tre miliardi di euro a un rendi-
CAMPANELLO D’ALLARME I mercati temono che i progressi fin qui raggiunti sul piano macroeconomico e bancario possano essere di nuovo messi a rischio
mento del 4,95 per cento. Senza contare il surplus di bilancio e il successo della ricapitalizzazione della quattro maggiori banche del paese. Eurobank era addirittura riuscita a convogliare verso le sue casse una delle più grandi raccolte di capitale nella storia greca, attirando più di 7 miliardi di ordini provenienti da fondi istituzionali per la sua ricapitalizzazione. Cifra molto superiore a quanto preventivato dal fondo ellenico per la stabilità finanziaria, l’Hellenic Financial Stability Fund (Hfsf), che prevedeva uno scenario di riferimento prospettato dallo Banca di Grecia che si attestava a 2,86 miliardi di euro. Non solo. L’agenzia Moody’s aveva reso noto di avere modificato da negativo a stabile l’outlook del sistema bancario gre- co, in vista di un ritorno alla crescita del paese fra 2014 il 2015 dopo sei anni di recessione. La ripresa graduale, in combinazione con la ricapitalizzazione delle banche greche e il ritorno sui mercati, «alleggerirà – secondo l’agenzia di rating – le pressioni sui finanziamenti». Uno scenario messo in discussione dai risultati di domenica. All’indomani delle elezioni amministrative in Grecia, il partito di estrema sinistra greco, Syriza, canta vittoria ad Atene e nell’Attica, dove i candidati della formazione di Alexis Tsipras hanno liminato gli esponenti del partito Nea Dimokratia del premier Antonis Samaras e si presenteranno al ballottaggio il prossimo 25 maggio. Un segnale di insofferenza verso la politica di austerità che ha caratterizzato il Paese negli ultimi anni, a una settimana dalle elezioni europee. Da parte sua, il governo ha sottolineato come nelle rimanenti 12 regioni della Grecia dove si è votato, i due partiti della coalizione di governo hanno ottenuto una serie di vittorie al primo turno e che al ballottaggio ci sarà una confluenza verso il candidato della coalizione. «Questo risultato non dà a nessuno una ragione per festeggiare», ha sottolineato gelido il portavoce dell’esecutivo, Simos Kedikoglou, ricordando che «la questione chiave è la stabilità». «Il governo deve concludere la sua missione, è una fase decisiva, abbiamo fatto una gran parte del viaggio ma abbiamo ancora molto lavoro da fare», ha concluso. Tra i soddisfatti dei risultati del primo turno, ci sono anche i neo-nazisti di Alba dorata: nonostante la maggioranza dei suoi 18 deputati sia stata incriminata con varie accuse, tra cui incitamento all'omicidio, e un terzo sia in carcere in attesa del processo, mietono ancora ampi consensi in diverse aree del Paese, a cominciare proprio dalla capitale. Il loro candidato ad Atene, Ilias Kasidiaris, sotto processo per aggressione e possesso illegale di armi, ha ottenuto 35mila voti (16,2%), conquistando il quarto posto, subito dopo il candidato di Neo Dimokratia. Quarto posto anche per il loro candidato al governo del’Attica, la regione più popolosa e ricca, Ilias Panagiotaros, anche lui incriminato per aggressione, che ha portato a casa 179mila voti pari all’11,3%. Il successo di Alba dorata ha eroso la performance dei conservatori che speravano di raccogliere voti dai delusi di estrema destra.