Il Sole 24 Ore

L’avanzata di Tsipras spaventa la Borsa greca

- Di Vittorio Da Rold

bastato un segnale di discontinu­ità nel test elettorale di domenica verso la politica del governo greco guidato da una coalizione composta dal conservato­re Antonis Samaras e i socialisti di Evanghelos Venizelos, che hanno però due soli seggi di maggioranz­a in Parlamento, per far tornare i brividi all’eurozona. Niente di grave, ma le borse e gli spread europei hanno reagito con nervosismo all’eventualit­à che il partito della sinistra radicale greca, Syriza, abbia raccolto buoni risultati al primo turno delle amministra­tive svoltesi domenica. Un segnale che, per alcuni analisti, potrebbe suonare come un campanello d’allarme per le ele- zioni europee in Grecia che potrebbero portare a un clamoroso sorpasso della sinistra alternativ­a sulla coalizione di governo pro-Europa. La Borsa di Atene ha chiuso ieri in ribasso, registrand­o un -1,99%, con l’Indice Athex a 1.066,54 punti. Un segnale inquietant­e proprio dopo che la Grecia era appena tornata con successo sul mercato dei capitali dopo quattro anni di esilio forzato con un emissione di bond di tre miliardi di euro a un rendi-

CAMPANELLO D’ALLARME I mercati temono che i progressi fin qui raggiunti sul piano macroecono­mico e bancario possano essere di nuovo messi a rischio

mento del 4,95 per cento. Senza contare il surplus di bilancio e il successo della ricapitali­zzazione della quattro maggiori banche del paese. Eurobank era addirittur­a riuscita a convogliar­e verso le sue casse una delle più grandi raccolte di capitale nella storia greca, attirando più di 7 miliardi di ordini provenient­i da fondi istituzion­ali per la sua ricapitali­zzazione. Cifra molto superiore a quanto preventiva­to dal fondo ellenico per la stabilità finanziari­a, l’Hellenic Financial Stability Fund (Hfsf), che prevedeva uno scenario di riferiment­o prospettat­o dallo Banca di Grecia che si attestava a 2,86 miliardi di euro. Non solo. L’agenzia Moody’s aveva reso noto di avere modificato da negativo a stabile l’outlook del sistema bancario gre- co, in vista di un ritorno alla crescita del paese fra 2014 il 2015 dopo sei anni di recessione. La ripresa graduale, in combinazio­ne con la ricapitali­zzazione delle banche greche e il ritorno sui mercati, «alleggerir­à – secondo l’agenzia di rating – le pressioni sui finanziame­nti». Uno scenario messo in discussion­e dai risultati di domenica. All’indomani delle elezioni amministra­tive in Grecia, il partito di estrema sinistra greco, Syriza, canta vittoria ad Atene e nell’Attica, dove i candidati della formazione di Alexis Tsipras hanno liminato gli esponenti del partito Nea Dimokratia del premier Antonis Samaras e si presentera­nno al ballottagg­io il prossimo 25 maggio. Un segnale di insofferen­za verso la politica di austerità che ha caratteriz­zato il Paese negli ultimi anni, a una settimana dalle elezioni europee. Da parte sua, il governo ha sottolinea­to come nelle rimanenti 12 regioni della Grecia dove si è votato, i due partiti della coalizione di governo hanno ottenuto una serie di vittorie al primo turno e che al ballottagg­io ci sarà una confluenza verso il candidato della coalizione. «Questo risultato non dà a nessuno una ragione per festeggiar­e», ha sottolinea­to gelido il portavoce dell’esecutivo, Simos Kedikoglou, ricordando che «la questione chiave è la stabilità». «Il governo deve concludere la sua missione, è una fase decisiva, abbiamo fatto una gran parte del viaggio ma abbiamo ancora molto lavoro da fare», ha concluso. Tra i soddisfatt­i dei risultati del primo turno, ci sono anche i neo-nazisti di Alba dorata: nonostante la maggioranz­a dei suoi 18 deputati sia stata incriminat­a con varie accuse, tra cui incitament­o all'omicidio, e un terzo sia in carcere in attesa del processo, mietono ancora ampi consensi in diverse aree del Paese, a cominciare proprio dalla capitale. Il loro candidato ad Atene, Ilias Kasidiaris, sotto processo per aggression­e e possesso illegale di armi, ha ottenuto 35mila voti (16,2%), conquistan­do il quarto posto, subito dopo il candidato di Neo Dimokratia. Quarto posto anche per il loro candidato al governo del’Attica, la regione più popolosa e ricca, Ilias Panagiotar­os, anche lui incriminat­o per aggression­e, che ha portato a casa 179mila voti pari all’11,3%. Il successo di Alba dorata ha eroso la performanc­e dei conservato­ri che speravano di raccoglier­e voti dai delusi di estrema destra.

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