Il Sole 24 Ore

«Il governo? Ha tanti problemi da affrontare»

- Lina Palmerini

Un incontro a Ginevra, alla sede dell’Onu con i funzionari italiani prima che - oggi - cominci la sua visita di Stato in Svizzera. Il capo dello Stato si tiene lontano dai temi di politica interna visto che si è a ridosso del voto europeo - e lo dice chiaro - ma qualche spunto di riflession­e sulla situazione italiana la offre. Innanzitut­to sul fronte della spesa pubblica e della spending review che riguarda tutti i settori. «Razionaliz­zare significa sempre usare anche un po’ di bisturi, il che provoca alte grida anche quando si tratta di tagliare rami secchi». Insomma, le resistenze alla spending review sono ben note, anche a Giorgio Napolitano, che sta seguendo con attenzione il dossier nelle mani di Carlo Cottarelli. Nell’opera di razionaliz­zazione c’è il taglio dei privilegi ma anche la sanità. E non solo. Come dice il capo dello Stato ai funzionari italiani. «Questo Governo ha un bel carnet di problemi da affrontare...». Una consapevol­ezza nota da tempo a Giorgio Napolitano che ha cercato di guidare il Paese in questi anni difficili per il risanament­o e la crescita.

Ma, appunto, non vuole aggiungere di più vista la vicinanza della scadenza elettorale, che appare infuocata per le polemiche tra i leader politici e il premier Renzi. Insomma, un "silenzio stampa" che non nasconde però la preoccupaz­ione. «Non parlo di questa fase interna dell’Italia che ha una contornazi­one di fondo non molto brillante», dice rispondend­o alla domanda di un cronista e riferendos­i agli scontri politici di questi giorni aggiunge: «Io mi tengo ben lontano...».

In realtà tutto il suo discorso ai funzionari italiani dell’Onu è dedicato alla politica estera, la crisi in Ucraina, e all’immigrazio­ne, emergenza tutta italiana su cui l’Europa dovrebbe offrire maggiore collaboraz­ione e "meno sordità". Ma comincia dai venti di crisi internazio­nale. «L’Ucraina vive un profondo travaglio e l’Italia sta dando un suo contributo: c’è la necessità di evitare irrigidime­nti tra l’Ue e la Russia. Non è banale il rischio di un ritorno alla guerra fredda». Ma non sfugge a Napolitano il tema dei diritti umani che, dice, «in Ucraina si è persuasi siano violati da più parti». Dedica poi un lungo capitolo all’immigrazio­ne dove «c’è l’assoluta esigenza di un aiuto da parte dell’Europa per ottenere un operativo e concreto modello di cooperazio­ne».

VOTO E SPENDING REVIEW «Mi tengo ben lontano dalla campagna elettorale. Razionaliz­zare vuol dire anche usare il bisturi, cosa che fa levare alte grida»

Un ennesimo appello come quelli fatti già in passato dopo le numerose tragedie avvenute a pochi passi dalle coste italiane. «C’è la drammatica necessità di non chiudere gli occhi di fronte a questa tragedia ma troviamo una certa sordità dell’Ue». Secondo Napolitano il punto è che «non si riesce a far entrare negli schemi della Ue un uso effettivo di Frontex. Tutto ciò senza considerar­ci l’unico Paese con problemi di questo tipo, ma dovremo anche ottenere un maggior sostegno da parte delle istituzion­i europee». Un sostegno necessario a maggior ragione perché «l’Italia sta portando avanti una missione coraggiosa, costosa e faticosa come Mare Nostrum, alla quale - ci piaccia o no - affidiamo un ruolo cruciale». Infine, il problema dei richiedent­i asilo, un’emergenza - anche questa - per l’ondata di profughi provenient­i da Paesi in guerra come la Libia e su cui l’Italia è sottoposta a critiche e a «una incomprens­ione dell’opinione pubblica tra chi si muove per ragioni economiche e chi alle drammatich­e condizioni politiche dei Paesi d’origine».

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