«Il governo? Ha tanti problemi da affrontare»
Un incontro a Ginevra, alla sede dell’Onu con i funzionari italiani prima che - oggi - cominci la sua visita di Stato in Svizzera. Il capo dello Stato si tiene lontano dai temi di politica interna visto che si è a ridosso del voto europeo - e lo dice chiaro - ma qualche spunto di riflessione sulla situazione italiana la offre. Innanzitutto sul fronte della spesa pubblica e della spending review che riguarda tutti i settori. «Razionalizzare significa sempre usare anche un po’ di bisturi, il che provoca alte grida anche quando si tratta di tagliare rami secchi». Insomma, le resistenze alla spending review sono ben note, anche a Giorgio Napolitano, che sta seguendo con attenzione il dossier nelle mani di Carlo Cottarelli. Nell’opera di razionalizzazione c’è il taglio dei privilegi ma anche la sanità. E non solo. Come dice il capo dello Stato ai funzionari italiani. «Questo Governo ha un bel carnet di problemi da affrontare...». Una consapevolezza nota da tempo a Giorgio Napolitano che ha cercato di guidare il Paese in questi anni difficili per il risanamento e la crescita.
Ma, appunto, non vuole aggiungere di più vista la vicinanza della scadenza elettorale, che appare infuocata per le polemiche tra i leader politici e il premier Renzi. Insomma, un "silenzio stampa" che non nasconde però la preoccupazione. «Non parlo di questa fase interna dell’Italia che ha una contornazione di fondo non molto brillante», dice rispondendo alla domanda di un cronista e riferendosi agli scontri politici di questi giorni aggiunge: «Io mi tengo ben lontano...».
In realtà tutto il suo discorso ai funzionari italiani dell’Onu è dedicato alla politica estera, la crisi in Ucraina, e all’immigrazione, emergenza tutta italiana su cui l’Europa dovrebbe offrire maggiore collaborazione e "meno sordità". Ma comincia dai venti di crisi internazionale. «L’Ucraina vive un profondo travaglio e l’Italia sta dando un suo contributo: c’è la necessità di evitare irrigidimenti tra l’Ue e la Russia. Non è banale il rischio di un ritorno alla guerra fredda». Ma non sfugge a Napolitano il tema dei diritti umani che, dice, «in Ucraina si è persuasi siano violati da più parti». Dedica poi un lungo capitolo all’immigrazione dove «c’è l’assoluta esigenza di un aiuto da parte dell’Europa per ottenere un operativo e concreto modello di cooperazione».
VOTO E SPENDING REVIEW «Mi tengo ben lontano dalla campagna elettorale. Razionalizzare vuol dire anche usare il bisturi, cosa che fa levare alte grida»
Un ennesimo appello come quelli fatti già in passato dopo le numerose tragedie avvenute a pochi passi dalle coste italiane. «C’è la drammatica necessità di non chiudere gli occhi di fronte a questa tragedia ma troviamo una certa sordità dell’Ue». Secondo Napolitano il punto è che «non si riesce a far entrare negli schemi della Ue un uso effettivo di Frontex. Tutto ciò senza considerarci l’unico Paese con problemi di questo tipo, ma dovremo anche ottenere un maggior sostegno da parte delle istituzioni europee». Un sostegno necessario a maggior ragione perché «l’Italia sta portando avanti una missione coraggiosa, costosa e faticosa come Mare Nostrum, alla quale - ci piaccia o no - affidiamo un ruolo cruciale». Infine, il problema dei richiedenti asilo, un’emergenza - anche questa - per l’ondata di profughi provenienti da Paesi in guerra come la Libia e su cui l’Italia è sottoposta a critiche e a «una incomprensione dell’opinione pubblica tra chi si muove per ragioni economiche e chi alle drammatiche condizioni politiche dei Paesi d’origine».