Il Sole 24 Ore

120milioni

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Il gap della "piastra" La cifra in più che avrebbe richiesto l’Ati guidata dalla Mantovani per la preparazio­ne dei terreni tivamente. I possibili risparmi verrebbero però assottigli­ati. Inoltre tutto deve procedere in modo serrato, e a questo punto anche l’eventuale ristruttur­azione dei contratti deve aggirare burocrazie e lungaggini.

Dentro la società Expo circolano i file dei cronoprogr­ammi: i lavori per la rimozione delle interferen­ze devono essere terminati a dicembre, mentre la piastra sarà definitiva­mente pronta solo a marzo 2015. Una data che sembra davvero vicina all’apertura dell’evento, fissata per il primo maggio 2015. Tuttavia i vertici di Expo tranquilli­zzano sul fatto che per "piastra" si intendono anche opere adiacenti al sito, non necessaria­mente quelle indispensa­bili per la costruzion­e dei padiglioni, che saranno completate prima. È certo comunque che non c’è un momento da perdere.

Intanto in questi giorni prosegue il dibattito interno alla società di gestione sull’ipotesi che la Maltauro possa essere sospesa dalla costruzion­e delle vie d’acqua. Enrico Maltauro, responsabi­le dell’azienda vicentina che ha vinto la gara a capo di un raggruppam­ento di imprese, è fini-

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