Le mosse di Tirrenia e Gnv Le compagnie tagliano le corse
Dopo anni difficili, il settore dei traghetti percepisce un miglioramento del mercato. Lo testimoniano due società di rilievo del comparto: Tirrenia-Cin e Grandi navi veloci (Gnv). Ma se i conti vanno meglio, entrambe hanno dovuto confrontarsi con la crisi (anche di passeggeri)che ha portato a scelte di razionalizzazione delle corse.
Ieri Tirrenia (ex compagnia di Stato privatizzata da due anni) ha annunciato l’approvazione del nuovo piano industriale. «Chiuderemo - ricorda l’ad Ettore morace - il bilancio in utile e voglio sottolineare che i conti di Tirrenia sono monitorati dai ministeri dei Trasporti e delle Finanze e sono in linea con le altre flotte europee, a parità di tonnellate di stazza e di cavalli installati. Questo nonostante le navi, quando abbiamo rilevato la compagnia, avessero bisogno di numerosi interventi di manutenzione». Il piano della società, che è già stato presentato alle banche, si snoda su tre punti. In primo luogo non si prevedono aumenti delle tariffe. Il progetto guarda, poi, a risparmi di carburante: l’obiettivo è cambiare le pale delle eliche a sette navi (la Bonaria è già in cantiere) per portare ogni unità a risparmiare il 15-20%. Il terzo punto riguarda la modifica della convenzione per le rotte sovvenzionate. Perché i 72 milioni che Tirrenia riceve dallo Stato non bastano ad evitare perdite nelle corse invernali. Si prefigura, quindi, una riduzione, in inverno, delle corse con occupazione media inferiore al 5%, come la Cagliari-Civitavecchia e la Arbatax-Olbia. Polemico sul piano Vincenzo Onorato, patron di Moby e socio (uscito dal cda) di Tirrenia, che afferma: «Ribadisco il mio deciso no, in qualità di socio di maggioranza relativa in Cin, a tagli nelle frequenze e nelle destinazioni per la Sardegna e a modifiche così radicali della convenzione che vanno a solo danno dell’isola».
Per quanto riguarda Gnv, il presidente Roberto Martinoli spiega, illustrando il bilancio appena approvato, che «il 2013 è stato un anno migliore del precedente. L’Ebitda è a 44,1 milioni, contro i 33 del 2012. Il margine operativo sale dunque dal 9,3% al 13,8% del fatturato. Migliora anche la posizione finanziaria netta che si riduce dai 354,6 milioni del 2012 ai 317,5 del 2013, con una diminuzione dell’indebitamento quasi del 15%. I ricavi passano invece da 355,3 milioni del 2012 a 319,9 dell’anno scorso. Flessione che è dovuta alla necessità di migliorare i servizi riducendo la frequenza di alcune
I PROGRAMMI Morace: ridotti gli scali invernali in Sardegna, nessun rincaro delle tariffe Martinoli: migliorano i margini
corse e ottimizzando il riempimento delle navi. Abbiamo, comunque, ridotto corse sul Nord Africa, non sull’Italia. Nel 2014 prevediamo che l’Ebitda arrivi a 50 milioni». Nel 2012 e 2013 Gnv aveva eliminato due rotte verso Olbia per concentrarsi sull’Africa. «La Sardegna - dice Martinoli - ha un grande potenziale. Se ci fossero le condizioni per tornare lo faremmo e speriamo che possa accadere. Al momento c’è poca clientela. Nel settore traghetti, peraltro, si respira ottimismo. E i noleggi ora vanno bene: dopo 10 anni di stasi nelle costruzioni di ferry e alcune demolizioni, è più facile riempire le unità che ci sono».