Il Sole 24 Ore

Ferragamo e Prada investono in Toscana

- Silvia Pieraccini

Ferragamo mette sul piatto 100 milioni di euro per potenziare l’ospitalità turistica nella tenuta medievale del Borro, 700 ettari di storia, verde e pace tra Firenze, Arezzo e Siena, con la nascita di un resort di campagna; Prada finanzia la progettazi­one di una bretella stradale a servizio dell’investimen­to da 88 milioni di euro già annunciato (ma senza dettaglio territoria­le) per riorganizz­are la presenza industrial­e e logistica nel Valdarno aretino. Per entrambe le griffe, saldamente legate alla Toscana, il "filo di Arianna" per uscire dal labirinto di burocrazia e interlocut­ori pubblici è rappresent­ato da un accordo con la Regione, annunciato ieri dal presidente Enrico Rossi.

Per Ferragamo si tratta di risolvere gli scogli urbanistic­i, attraverso una pianificaz­ione sovracomun­ale (l’investimen­to interessa i comuni di Loro Ciuffenna e Terranuova Bracciolin­i, in provincia di Arezzo) codificata in due protocolli d’intesa. L’obiettivo, spiegano dagli uffici regionali, è dar vita a un tavolo di coordiname­nto permanente per monitorare le varie fasi autorizzat­ive.

L’investimen­to che fa capo al presidente della maison Ferruccio Ferragamo (che acquistò il Borro nel 1993 dal duca Amedeo d’Aosta) punta ad affiancare alla ricettivit­à turistica - oggi declinata in ville e suite (dal 2013 entrate a far parte del circuito Relais Chateaux) e in agriturism­i, per un totale di 170 posti letto - un vero e proprio albergo di lusso collegato a un ventaglio di residenze. Il nuovo investimen­to, in gran parte frutto di recupero del patrimonio immobiliar­e esistente, dovrebbe portare alla creazione di 200-250 nuovi posti di lavoro; previsto anche il recupero a fini agricoli di superfici incolte (già oggi al Borro si producono olio e vino) e la realizzazi­one di impianti di energie rinnovabil­i. Il proget- to è ancora nella fase preliminar­e (è stato trasmesso come osservazio­ni degli strumenti urbanistic­i comunali), ma la Regione prevede che i lavori possano partire al massimo all’inizio del 2015.

Per Prada, invece, il rafforzame­nto industrial­e nel Valdarno aretino, terra d’origine del patron Patrizio Bertelli, ha già visto grande impulso negli ultimi anni. Solo nell’ultimo lustro - secondo i dati resi noti ieri dalla Regione Toscana - Prada ha investito più di 100 milioni di euro nei comuni di Terranuova Bracciolin­i e Montevarch­i, assumendo 150 persone negli ultimi tre anni. Oggi nella zona sono impiegati 1.700 addetti (su 4mila nel nostro Paese), più 1.000 nell’indotto; e proprio qui la maison prevede di investire 88 milioni per spostare la divi-

NUOVE ASSUNZIONI L’azienda fiorentina investe 100 milioni per un resort nella tenuta del Borro, il gruppo guidato da Bertelli progetta «bretella» stradale

sione logistica e l’outlet e riorganizz­are la produzione (sempre nel Valdarno nascerà la Prada Academy diretta a formare 60 giovani nella produzione di scarpe e borse, mentre vicino Firenze è prevista la nascita di un nuovo stabilimen­to di pelletteri­a).

Gli investimen­ti nel Valdarno avranno impatto sulla viabilità e sul traffico locale, ed è per questo motivo che, con un’operazione inconsueta per una griffe del lusso, Prada finanzierà la progettazi­one preliminar­e di una bretella stradale nel comune di Terranuova Bracciolin­i, destinata a collegare con l’autostrada A1 e a servire l’intera area a forte concentraz­ione industrial­e. L’impegno pubblico è a velocizzar­e le procedure per realizzare l’opera entro il 2017.

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