Ferragamo e Prada investono in Toscana
Ferragamo mette sul piatto 100 milioni di euro per potenziare l’ospitalità turistica nella tenuta medievale del Borro, 700 ettari di storia, verde e pace tra Firenze, Arezzo e Siena, con la nascita di un resort di campagna; Prada finanzia la progettazione di una bretella stradale a servizio dell’investimento da 88 milioni di euro già annunciato (ma senza dettaglio territoriale) per riorganizzare la presenza industriale e logistica nel Valdarno aretino. Per entrambe le griffe, saldamente legate alla Toscana, il "filo di Arianna" per uscire dal labirinto di burocrazia e interlocutori pubblici è rappresentato da un accordo con la Regione, annunciato ieri dal presidente Enrico Rossi.
Per Ferragamo si tratta di risolvere gli scogli urbanistici, attraverso una pianificazione sovracomunale (l’investimento interessa i comuni di Loro Ciuffenna e Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo) codificata in due protocolli d’intesa. L’obiettivo, spiegano dagli uffici regionali, è dar vita a un tavolo di coordinamento permanente per monitorare le varie fasi autorizzative.
L’investimento che fa capo al presidente della maison Ferruccio Ferragamo (che acquistò il Borro nel 1993 dal duca Amedeo d’Aosta) punta ad affiancare alla ricettività turistica - oggi declinata in ville e suite (dal 2013 entrate a far parte del circuito Relais Chateaux) e in agriturismi, per un totale di 170 posti letto - un vero e proprio albergo di lusso collegato a un ventaglio di residenze. Il nuovo investimento, in gran parte frutto di recupero del patrimonio immobiliare esistente, dovrebbe portare alla creazione di 200-250 nuovi posti di lavoro; previsto anche il recupero a fini agricoli di superfici incolte (già oggi al Borro si producono olio e vino) e la realizzazione di impianti di energie rinnovabili. Il proget- to è ancora nella fase preliminare (è stato trasmesso come osservazioni degli strumenti urbanistici comunali), ma la Regione prevede che i lavori possano partire al massimo all’inizio del 2015.
Per Prada, invece, il rafforzamento industriale nel Valdarno aretino, terra d’origine del patron Patrizio Bertelli, ha già visto grande impulso negli ultimi anni. Solo nell’ultimo lustro - secondo i dati resi noti ieri dalla Regione Toscana - Prada ha investito più di 100 milioni di euro nei comuni di Terranuova Bracciolini e Montevarchi, assumendo 150 persone negli ultimi tre anni. Oggi nella zona sono impiegati 1.700 addetti (su 4mila nel nostro Paese), più 1.000 nell’indotto; e proprio qui la maison prevede di investire 88 milioni per spostare la divi-
NUOVE ASSUNZIONI L’azienda fiorentina investe 100 milioni per un resort nella tenuta del Borro, il gruppo guidato da Bertelli progetta «bretella» stradale
sione logistica e l’outlet e riorganizzare la produzione (sempre nel Valdarno nascerà la Prada Academy diretta a formare 60 giovani nella produzione di scarpe e borse, mentre vicino Firenze è prevista la nascita di un nuovo stabilimento di pelletteria).
Gli investimenti nel Valdarno avranno impatto sulla viabilità e sul traffico locale, ed è per questo motivo che, con un’operazione inconsueta per una griffe del lusso, Prada finanzierà la progettazione preliminare di una bretella stradale nel comune di Terranuova Bracciolini, destinata a collegare con l’autostrada A1 e a servire l’intera area a forte concentrazione industriale. L’impegno pubblico è a velocizzare le procedure per realizzare l’opera entro il 2017.