L’export è ancora a livelli bassi ma può decollare
Pil in crescita tra il sette e l’otto per cento all’anno. Grande dinamismo nel settore minerario e in quello energetico. Un forte potenziale di sviluppo, grazie agli investimenti in infrastrutture. E spazi immensi per le nostre aziende. Le caratteristiche dell’economia del Mozambico si possono riassumere così. Lo stato dell’Africa sudorientale rappresenta uno dei poli di sviluppo più intenso dell’intero continente. E l’Italia si trova già in una posizione privilegiata per poterne intercettare le opportunità. Sebbene l’interscambio tra i due Paesi, stando ai dati del 2013, si collochi ancora a livelli piuttosto bassi, figuriamo al secondo posto nella classifica dei clienti delle imprese locali. Un ruolo chiave, in questo senso, lo sta giocando l’Eni che attualmente è il principale operatore dei giacimenti off shore di gas naturale nel nord del Paese.
Il primo dato che salta all’occhio, scorrendo le analisi macroeconomiche sul Mozambico, è l’impressionante progressione del suo prodotto interno lordo. Il Pil reale negli ultimi dieci anni ha viaggiato a una media tra il sette e l'otto per cento ogni dodici mesi, che non si attenuerà nei prossimi anni. Le previsioni parlano di una crescita del +7,4% nel 2014 e del 7,6% nel 2015. Numeri che dipendono dalle attività tipiche di quest’area: quasi tutto ruota attorno ai settori minerario ed energetico e alle opportunità che deriveranno dagli investimenti infrastrutturali. Questi, a cascata, saranno un volano per le costruzioni, i trasporti, le telecomunicazioni, l’industria manifatturiera e i servizi finanziari.
L’altro elemento importante è il peso specifico dell’Italia. Nel corso del 2013 l'interscambio bilaterale con il Mozambico si è, per la verità, attestato su livelli piuttosto bassi: 411 milioni di euro. Anche se va detto che c’è stato un incremento del 28,4% rispetto al 2012. Pesano in negativo le nostre esportazioni (soprattutto macchinari, apparecchiature e prodotti chimici): solo 57 milioni di euro, a fronte di 354 milioni di importazioni (al 90% metalli di base preziosi e metalli non ferrosi). Gli spazi per far crescere questi numeri sembrano, però, notevoli. Oggi l’Italia è il secondo cliente
BILANCIA SFAVOREVOLE Le nostre vendite nel 2013 hanno totalizzato 57 milioni a fronte di 354 milioni di import che fanno dell’Italia il secondo cliente
del Mozambico a livello mondiale: siamo dietro soltanto al Sudafrica. E potremmo migliorare di molto la nostra posizione di fornitori. In questa speciale graduatoria siamo appena sedicesimi. Mentre siamo noni sul fronte degli investimenti, senza considerare l’apporto dell’Eni. Contiamo, poi, una novantina di aziende attive nel paese.
In prospettiva, una delle partite più importanti sarà quella dell’energia. La scoperta di diversi giacimenti off shore di gas nel bacino del fiume Rovuma, nel nord del Mozambico, ha aperto una corsa agli investimenti esteri. L’Italia, però, si trova già un passo avanti a tutti: Eni, infatti, è il principale operatore dell’area, dove si è aggiudicata la licenza di esplorazione nel 2006 e dove sono state annunciate finora scoperte pari a circa 3mila miliardi di metri cubi di gas.