SOTTRATTI I COSTI DEI PANNELLI
Gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra allo spionaggio industriale della Cina. Cinque ufficiali delle forze armate di Pechino sono stati accusati dal governo americano - con tanto di nomi, cognomi e manifesti sui quali campeggia la scritta "Wanted", Ricercato - di spionaggio informatico ai danni di aziende e settori industriali strategici, dal furto di progetti per impianti nucleari a dati su pannelli solari fino allo "hacking" di un sindacato critico delle politiche commerciali cinesi. Un’azione senza precedenti del Dipartimento della Giustizia a carico di dipendenti di uno stato straniero per pirateria cibernetica che, se non potrà avere ripercussioni legali con l’estradizione degli incriminati, rappresenta una brusca escalation del confronto-scontro tra la superpotenza americana e la nuova potenza di Pechino.
Il ministro della Giustizia Eric Holder ha messo in chiaro
LA REAZIONE Sono cinque gli agenti «ricercati» dall’Fbi La replica cinese: falsità Sospeso il China-Us Cyber Working Group
Nel 2012, quando gli Usa iniziarono le procedure antidumping sul solare cinese, Wen e un’altra persona avrebbero rubato migliaia di file con informazioni sulla situazione di cassa di Solar World, sulle linee di produzione e i costi oltre a comunicazioni con avvocati relative alle dispute commerciali in atto l’importanza attribuita dall’amministrazione di Barack Obama al caso: «Lo spettro dei segreti commerciali compromessi e di delicate informazioni di business rubate è significativo e richiede una risposta aggressiva. Il successo sui mercato glo- bale deve dipendere dall’abilità delle aziende di innovare e competere, non da quella dei governi sponsor di spiare». Il responsabile dell’inchiesta per l’Fbi, Robert Anderson, ha incalzato affermando che questa sarà d’ora in avanti «la nuova normalità», una scelta che spianerà la strada a ulteriori accuse. La replica cinese è stata immediata e