Alle banche europee servono i crash-test
Infatti sono le stesse aziende produttrici che disegnano e mettono in atto sofisticati - speriamo ! - crash test. Insomma: per la sicurezza sulle strade non ci interessa sapere che ad una certa velocità (quasi) tutte le macchine non sbandano - stress test - ma a quale velocità ogni specifico modello di ciascuna marca si schianta - crash test. Lo stesso principio dovrebbe valere per le banche. Invece no.
Inoltre, sempre rimanendo con il paragone automobilistico, sono i risultati dei crash test di dominio pubblico? Ovviamente no, ma è compito dei produttori e delle autorità di controllo del settore vigilare sulla loro qualità ed affidabilità. Lo stesso dovrebbe accadere per le banche: disegno, messa in atto e monitoraggio sui crash test dovrebbe essere di appannaggio esclusivo delle autorità di vigilanza, che poi dovrebbero essere chiamate a rispondere se una banca che ha superato il crash test si schianta (metaforicamente). Invece no.
Nel settore bancario si preferiscono gli stress test, generalizzati e pubblici. La ragione è semplice: fanno comodo a tutti. Almeno apparentemente. Fanno innanzitutto comodo alle autorità di vigilanza, che possono dire al mercato di avere le sue stesse informazioni. Per cui, se qualcosa va male, è colpa di tutti, cioè di nessuno. Piacciono alle banche, che grazie allo stress test, possono avere una "patente pubblica" di affidabilità, che migliora i rapporti con i mercati a cui si chiedono capitali e con i clienti - imprese e famiglie - a cui si offrono servizi. Ma piacciono anche ai mercati finanziari: soprattutto in una fase di eccesso strutturale di liquidità - come quella attuale, ed almeno fino al 2016 - i flussi di mercati vivono di segnali, meglio se "pubblici" o "para-pubblici"; pensate all'effetto dei rating emessi dalle agenzie, oppure - appunto - alla volatilità da stress test, in cui il rapporto tra notizia sull'affidabilità ed movimento del mercato non è perché sempre e comunque la seconda conferma la prima - come amano sostenere i fan degli stress test - ma perché la seconda può essere semplicemente causata dalla prima, in quanto "patente pubblica".
Proprio perché piacciono a tutti, gli stress test si faranno, come si faranno gli aumenti di capitale. Ad una condizione però: che questi mesi non siano la notte in cui tutte le vacche sono nere. Cosa hanno in comune una grande banca tedesca universale e multinazionale ed una media banca commerciale mediterranea? Almeno due cose, una certa e l'altra auspicabile. Il tratto comune certo è che entrambe possono trovare conveniente chiedere capitali ai mercati finanziari in questi mesi. Il tratto comune auspicabile è che entrambe abbiano caratteristiche di affidabilità e di trasparenza dei conti che siano al contempo identiche e massime. Il che significa che entrambe devono essere messe in parità di condizioni competitive. In caso contrario, e se le diseguaglianze favorissero la prima, avremmo già dimenticato due delle lezioni fondamentali della Grande Crisi: "le grandi banche devono poter fallire" e "l'eccesso di finanza è tossico". Le pari opportunità bancarie dipenderanno in modo decisivo dal disegno delle regole e dalla loro attuazione. Perché fare gli stress test con macchine truccate ricorderebbe molto un" gioco del pollo", dove a volare nel burrone sarebbe paradossalmente la macchina con i freni regolari.