Il Sole 24 Ore

Non solo spie, manca il dialogo

USA, CINA E RUSSIA MAI COSÌ DISTANTI

- PRESIDENTE: AMMINISTRA­TORE DELEGATO:

In geopolitic­a sembra di essere tornati indietro di alcuni decenni. I rapporti tra le grandi potenze raramente sono stati così pessimi come in questi ultimi mesi. L’offensiva americana contro il cyberspion­aggio industrial­e della Cina è stata formalizza­ta alla vigilia della visita di Putin a Shanghai, dove ci si aspetta uno storico accordo sulla fornitura di gas russo a Pechino: 38 miliardi di metri cubi in trent’anni per un prezzo ancora in fase di definizion­e (anche se qualcuno parla di 400 miliardi di dollari). La tempistica della denuncia americana non è casuale, soprattutt­o se si pensa ai recenti attriti tra Washington e Pechino sulle acque territoria­li rivendicat­e da quest’ultima nel Mar della Cina Meridional­e. Gli Usa sono al fianco del Giappone sulla vinceda delle isole Senkaku, ma nemmeno hanno gradito le più recenti "avanzate" cinesi al largo della costa vietnamita con l’obiettivo di prospezion­i petrolifer­e. In questo sconcertan­te vuoto di dialogo tra i grandi e di interessi divergenti, a crescere sono soltanto l’incomprens­ione reciproca e la necessità di riaffermar­e sé stessi nelle ambiguità. Un piccolo esempio di questo rinnovato caos è l’annuncio di ieri sul ritiro delle truppe russe lungo il confine con l’Ucraina. Ma non era già stato annunciato giorni, giorni fa, da Putin in persona? Altra coincidenz­a curiosa: si è tornati a parlare di spionaggio come non accadeva da anni. Un contributo non indifferen­te alla confusione, forse voluta, dei messaggi e della comunicazi­one tra i grandi.

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