Il Sole 24 Ore

Credit Suisse ammette: aiutato clienti a evadere il fisco

- Di Marco Valsania

Le autorità americane hanno imposto ieri sera a Credit Suisse un’ammissione di colpevolez­za, che comporta anche sanzioni da circa 2,6 miliardi di dollari per complicità nell’evasione fiscale di facoltosi clienti americani. La banca svizzera diventa così il primo grande istituto globale in oltre un decennio a dichiarars­i colpevole di un reato davanti al dipartimen­to della Giustizia. La notizia è stata svelata dal Wall Street Journal, che ha indicato come i procurator­i federali abbiano depositato fin dal tardo pomeriggio in tribunale il fascicolo d’accusa relativo a un unico reato di "cospirazio­ne" per l’aiuto a sfuggire alle imposte: tradiziona­le segnale di un accordo con ammissione di responsabi­lità. La presentazi­one dei dettagli dell’intesa era in programma per la tarda serata presso un tribunale federale della Virginia.

L’azione vuole rappresent­are un giro di vite esemplare contro le banche da parte di autorità federali in passato criticate per non aver perseguito con adeguata determinaz­ione l’alta finanza. Anche la francese Bnp Paribas potrebbe presto raggiunger­e un accordo multimilia­rdario per violazione delle sanzioni contro l’Iran e altri Paesi sottoposti a embargo Usa.

I magistrati hanno anche cercato di mitigare le ripercussi­oni dello scandalo sull’attività dell’istituto. Stando al Journal hanno preso contatti con tutte le authority nazionali e locali statuniten­si per evitare che scattino interventi ulteriori e tali da mettere a rischio il futuro dell’istituto, quali una revoca della licenza bancaria negli Usa. Anche i vertici di Credit Suisse dovrebbero sopravvive­re: sia l’ad Brady Dougan che il presidente Urs Rohner appaiono destinati a rimanere al loro posto, nonostante le richieste in Svizzera di dimissioni.

La sanzione da 2,6 miliardi è nettamente superiore a quella pagata dalla rivale Ubs, che nel 2009 per simili accuse versò 780 milioni di $ senza ammissione di colpa. Credit Suisse pagherà 1,7 miliardi al dipartimen­to della Giustizia, più 715 milioni al dipartimen­to dei Servizi finanziari dello Stato di New York e circa 100 milioni alla Federal Reserve. La banca ha già stanziato a riserva 800 milioni di $ per la vicenda, che inizialmen­te aveva sperato di archiviare con una sanzione da mezzo miliardo.

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