I sindaci di Milano e Brescia presentano le liste A2A dice addio al duale e sceglie Camerano
Il 50enne Valerio Camerano sarà il nuovo amministratore delegato di A2A mentre Giovanni Valotti e Giovanni Comboni ricopriranno rispettivamente le cariche di presidente e vice presidente. Ieri, nell’ultimo giorno utile, i Comuni di Milano e di Brescia hanno presentato la lista congiunta per il nuovo consiglio di amministrazione della multiutility lombarda, che verrà nominato dall’assemblea del prossimo 13 giugno contestualmente al ritorno alla governance tradizionale.
«Le persone indicate daranno una nuova e ulteriore spinta ad A2A in vista delle grandi sfide dei prossimi anni, - ha sottolineato un comunicato delle amministrazioni - intendiamo rafforzare l’azienda utilizzando anche il contributo e l’esperienza di alcuni componenti dei precedenti consigli di amministrazione nella gestione». Nella lista di maggioranza, che in tutto comprenderà nove membri del nuovo consiglio, figurano anche in ordine Stefano Cao, Elisabetta Ceretti, Michaela Castelli, Fausto Di Mezza, Stefano Pareglio, Antonio Bonomo, Luciana Ravicini, Maria Cappello, Marina Brogi ed Enrico Corali. Tra questi, oltre ovviamente a Camerano, Valotti e Comboni, ne entreranno tuttavia soltanto altri sei, visto che le altre poltrone del cda (composto in tutto da 12 membri) spettano alla lista di minoranza, e dunque molto probabilmente alla Carlo
LA SCELTA Giovanni Valotti e Giovanni Comboni ricopriranno rispettivamente le cariche di presidente e vicepresidente
Tassara. In tutto il consiglio, inoltre, dovranno essere presenti tre donne.
In questo contesto, resta da definire la suddivisione dei poteri tra le figure apicali del gruppo. Da statuto, al presidente Valotti spettano principalmente poteri di rappresentanza, mentre toccherà al cda assegnare prerogative e deleghe al comitato esecutivo e all’amministratore delegato Camerano, un lungo curriculum nel settore dell’energia con alcuni anni al vertice di GdfSuez Energie, preceduti dalla direzione di Enel Gas e della Camuzzi. Il tema è delicato perché, di fatto, oggi i direttori generali Renato Ravanelli e Paolo Rossetti hanno pieni poteri di gestione ordinaria per le proprie aree di competenza (rispettivamente corporate e mercato, e area tecnica).
Ravanelli, inoltre, gode di un contratto che gli permette di chiedere una buonuscita di tre annualità nel caso subisca una riduzione del proprio perimetro di poteri e di attività. «Ribadiamo la nostra fiducia nei confronti del management aziendale che dovrà esercitare con grande responsabilità il proprio ruolo in questa fase di transizione», hanno chiarito ieri i sindaci, ma è evidente che il passaggio a livello di governance e di coabitazione tra manager (evidentemente andranno definiti nuovi equilibri, ove possibili) vivrà momenti cruciali nelle prossime settimane. Intanto ieri, dopo una lunga discesa, il titolo A2A è risalito dell’1,86% a 0,82 euro.