«Servizi per l’impiego, partnership con i privati»
«Ci sono settori, come il turismo o i servizi alla persona, per cui non si trovano lavoratori». Sembra paradossale, nell’Italia che fa i conti con una disoccupazione al 12,7%, e, tra i giovani, al 42,7 per cento. Sergio De Pasquale, presidente del Gruppo De Pasquale, attivo da anni nella gestione del personale, usa questa riflessione per sottolineare quanto sia strategico (e migliorabile) il ruolo dei servizi per il lavoro.
Presidente De Pasquale, il Ddl delega sul lavoro predisposto dal Governo e incardinato al Senato prevede, tra le altre, una delega a riformare i servizi per il lavoro e le politiche attive. Qual è, secondo lei, la ricetta su cui puntare?
La forte specializzazione degli operatori e il rafforzamento delle partnership tra pubblico e privato, in un’ottica di sussidiarietà, anche in vista dell’attuazione della Garanzia per i giovani. I servizi per l’impiego hanno un ruolo cruciale in un mondo che cambia rapidamente, in cui bisogna curare il "marketing" del lavoratore, sia quando è giovane, sia quando supera i 50 anni. Ad esempio, far rientrare nel mercato del lavoro persone uscite da grandi aziende dopo oltre 20 anni, in cui hanno svolto la stessa mansione con stipendi elevati, significa seguirle da vicino, perché prendano coscienza di quali sono le loro competenze, per dimostrare loro che il mercato, magari, oggi non è più in grado di pagare le stesse cifre per quelle funzioni, ed eventualmente stutturare corsi di riqualificazione per far cambiare professionalità a quei lavoratori. È un percorso complesso. Peraltro, anche il contratto di lavoro a tutele crescenti non reggerebbe senza servizi per l’impiego adeguati.
Sempre nel Ddl delega è prevista la creazione di un’Agenzia nazionale per l’occupazione, che cosa ne pensa?
Se l’Agenzia dovrà solo dare le linee guida generali ai servizi per l’impiego, ben venga. Mi auguro che il raccordo con l’Inps non significhi demandare al centro anche il livello operativo.