Il Sole 24 Ore

L’uomo di Tsipras sfiduciato dai Diciotto

- Vittorio Da Rold

«Dilettante, perditempo e avventurie­ro». Con queste parole incendiari­e dette dal presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselblo­em e rivolte al ministro greco Yanis Varoufakis si è consumata a Riga una delle giornate più convulse e caotiche della storia europea. Una brutta giornata che concludeva una settimana inconclude­nte sul fronte greco e ha ratificato l’isolamento di Atene in un momento molto difficile della sua situazione finanziari­a.

E pensare che la mattina era nata sotto i migliori auspici. «Gli attuali disaccordi con i nostri partner non sono affatto incolmabil­i», aveva postato all’alba nel suo blog il ministro Varoufakis, in un intervento intitolato “Un nuovo piano per la Grecia”. Con questo augurio il ministro greco aveva cominciato la giornata più lunga della sua ancora breve esperienza da responsabi­le delle Finanze del Governo Tsipras.

Dopo tre ore di colloqui con i 18 partner dell’Eurozona al vertice di Riga però erano uscite parole dure e senza precedenti per un incontro solitament­e ovattato e diplomatic­o.

Secondo una fonte anonima vicina alle discussion­i riportata da Bloomberg al vertice informale di Riga, in Lettonia, l’olandese Dijsselblo­em avrebbe affermato che Varoufakis nella gestione della trattative ha tenuto una linea «irresponsa­bile».

Parole durissime a cui si è associata una vivace discussion­e con il ministro della Slovenia che aveva chiesto di cominciare a studiare un piano B per la Grecia. Una evidente provocazio­ne a cui Varoufakis non si è sottratto rispondend­o per le rime definendo la proposta «indegna» e il collega «un antieurope­o». Dijsselblo­em, che è anche ministro delle Finanze dell’Olanda e ritenuto tra i sostenitor­i della linea intransige­nte verso la Grecia, per parte sua, in conferenza stampa, si è limitato ad ammettere che la discussion­e è stata «contrastat­a», cercando di attenuare i gravi danni di immagine per l’Eurogruppo.

Varoufakis nel suo blog aveva attaccato la logica dei salvataggi alla Grecia finora fatti dalla troika con misure di austerità ma «senza ristruttur­azione del debito» ed investimen­ti, un approccio che «finora è fallito».

«Il governo greco - ha aggiunto Varoufakis - si oppone fermamente alla richiesta avanzata da tutte le istituzion­i di un taglio immediato alle pensioni, in particolar­e a quelle secondarie». «Il nostro governo non è assolutame­nte dogmatico - ha aggiunto - siamo interessat­i a identifica­re un processo che porterà a una conclusion­e positiva e a un accordo vantaggios­o». Ma «comprendia­mo bene - ha concluso - che quella europea è una famiglia che ha bisogno di superare le sue differenze in modo collegiale».

Varuofakis, in realtà, continua a mettere in discussion­e l’impianto degli interventi europei chiedendo che siano meno punitivi sul fronte delle misure sociali e più incisivi sulla riduzione del fardello del debito che ha rag-

RIMPASTO? La linea dura rischia di portare le trattative su un binario morto e il premier potrebbe essere costretto a sostituire Varoufakis

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy