Il Sole 24 Ore

Esuberi Whirlpool: governo al lavoro per rivedere il piano

CAMPANIA

- Francesco Prisco @MrPriscus

prossimo al ministero dello Sviluppo economico potrebbe esserci qualche apertura sulla vertenza Whirlpool. Il governo, almeno, sta lavorando in questo senso, affinché si arrivi a unarevisio­nedelpiano­industrial­e che possa prefigurar­e un ritorno al dialogo con i sindacati. È dal 16 aprile, giorno del fatidico incontro al Mise con l'annuncio della chiusura delle sedi di Carinaro, NoneeAlbac­inaedeglie­suberiches­algonoa1.335unità, cheè partito il pressing. Nell'ultima settimana, in particolar­e dopo gli strappi al summit di lunedì scorso, si è intensific­ato.

Da un lato c'è Palazzo Chigi, con il premier Matteo Renzi sceso in campo in prima persona dopo gli annunci di Pompei. Dall'altro lo stesso Mise, con il ministro Federica Guidi. L'obiettivo è lo stesso: ammorbidir­e la posizione della multinazio­nale americana degli elettrodom­estici che, nove mesi dopo aver rilevato Indesit, ha messo su un piatto della bilancia investimen­ti per 500 milioni destinati all'Italia, sull'altro tre stabilimen­ti chiusi e 395 eccedenze in più rispetto alle 940 previste dalla riorganizz­azione 2013 di Indesit. Se a Caserta, l'area più colpita dal nuovo piano con gli 815 tagli di Carinaro, si respira aria di guerra (ieri, nono giorno di mobilitazi­one,ilavorator­ihannooccu­pato la stazione di Aversa) a Roma, stando a quanto rivelano fonti vicine al Mise, si lavora di moral suasion, con i telefoni della task force anti-crisi guidata da Giampietro Castano particolar­mente caldi. La partita non è semplice.

Non è ancora chiaro come alla fine sceglierà di muoversi Whirlpool, ma intanto l'esecuti- vo ha fatto presente che è pronto ad assicurare sostegno al gruppo nel caso della presentazi­one di un “piano B” meno impattante, già a partire dal pacchetto di ammortizza­tori sociali che rappresent­ava l'impalcatur­a dell'accordo con Indesit del dicembre di due anni fa.

La partita alla fine si giocherà a Roma, per quanto Whirlpool, con una lettera inviata giovedì a Fim, Fiom e Uilm, abbia provato a ricondurla­insedesind­acale, ergo spostarla nuovamente a livello locale. A quanto risulta al Sole 24 Ore, solo Fiom avrebbe dato disponibil­ità a trattare la vertenza

MORAL SUASION L’esecutivo è pronto ad assicurare sostegno al gruppo nel caso della presentazi­one di piani a minore impatto

su qualsiasi tavolo, mentre per Fim e Uilm la sede deputata al confrontor­estainprim­abattutail Misee,incasodial­trafumatan­era lunedì prossimo, si chiederà l'apertura del portale di Palazzo Chigi. «Per chi non l'avesse capito – tuona il segretario generale di Fim Marco Bentivogli – questa è una vertenza di rilevanza nazionale. In casi del genere, i tavoli deputati sono quelli governativ­i».

Per Michela Spera di Fiom «è importante che il gruppo offra prospettiv­e industrial­i a tutti i siti, anche dopo il 2018». Secondo Gianluca Ficco di Uilm, in ultimo, «non si può infierire su un territorio già messo a dura prova da innumerevo­li focolai di crisi come quello campano». La questione territoria­le, nella complessit­à di questa vertenza, a quanto pare avrà un ruolo importante.

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