Esuberi Whirlpool: governo al lavoro per rivedere il piano
CAMPANIA
prossimo al ministero dello Sviluppo economico potrebbe esserci qualche apertura sulla vertenza Whirlpool. Il governo, almeno, sta lavorando in questo senso, affinché si arrivi a unarevisionedelpianoindustriale che possa prefigurare un ritorno al dialogo con i sindacati. È dal 16 aprile, giorno del fatidico incontro al Mise con l'annuncio della chiusura delle sedi di Carinaro, NoneeAlbacinaedegliesuberichesalgonoa1.335unità, cheè partito il pressing. Nell'ultima settimana, in particolare dopo gli strappi al summit di lunedì scorso, si è intensificato.
Da un lato c'è Palazzo Chigi, con il premier Matteo Renzi sceso in campo in prima persona dopo gli annunci di Pompei. Dall'altro lo stesso Mise, con il ministro Federica Guidi. L'obiettivo è lo stesso: ammorbidire la posizione della multinazionale americana degli elettrodomestici che, nove mesi dopo aver rilevato Indesit, ha messo su un piatto della bilancia investimenti per 500 milioni destinati all'Italia, sull'altro tre stabilimenti chiusi e 395 eccedenze in più rispetto alle 940 previste dalla riorganizzazione 2013 di Indesit. Se a Caserta, l'area più colpita dal nuovo piano con gli 815 tagli di Carinaro, si respira aria di guerra (ieri, nono giorno di mobilitazione,ilavoratorihannooccupato la stazione di Aversa) a Roma, stando a quanto rivelano fonti vicine al Mise, si lavora di moral suasion, con i telefoni della task force anti-crisi guidata da Giampietro Castano particolarmente caldi. La partita non è semplice.
Non è ancora chiaro come alla fine sceglierà di muoversi Whirlpool, ma intanto l'esecuti- vo ha fatto presente che è pronto ad assicurare sostegno al gruppo nel caso della presentazione di un “piano B” meno impattante, già a partire dal pacchetto di ammortizzatori sociali che rappresentava l'impalcatura dell'accordo con Indesit del dicembre di due anni fa.
La partita alla fine si giocherà a Roma, per quanto Whirlpool, con una lettera inviata giovedì a Fim, Fiom e Uilm, abbia provato a ricondurlainsedesindacale, ergo spostarla nuovamente a livello locale. A quanto risulta al Sole 24 Ore, solo Fiom avrebbe dato disponibilità a trattare la vertenza
MORAL SUASION L’esecutivo è pronto ad assicurare sostegno al gruppo nel caso della presentazione di piani a minore impatto
su qualsiasi tavolo, mentre per Fim e Uilm la sede deputata al confrontorestainprimabattutail Misee,incasodialtrafumatanera lunedì prossimo, si chiederà l'apertura del portale di Palazzo Chigi. «Per chi non l'avesse capito – tuona il segretario generale di Fim Marco Bentivogli – questa è una vertenza di rilevanza nazionale. In casi del genere, i tavoli deputati sono quelli governativi».
Per Michela Spera di Fiom «è importante che il gruppo offra prospettive industriali a tutti i siti, anche dopo il 2018». Secondo Gianluca Ficco di Uilm, in ultimo, «non si può infierire su un territorio già messo a dura prova da innumerevoli focolai di crisi come quello campano». La questione territoriale, nella complessità di questa vertenza, a quanto pare avrà un ruolo importante.