Il Sole 24 Ore

Un maestro Manzi per la consapevol­ezza informatic­a

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Il modello 730 precompila­to consente ai contribuen­ti, tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate, di poter trasmetter­e la dichiarazi­one dei redditi on line, con un semplice click. Si va verso la semplifica­zione dei rapporti fra cittadino e Stato. Ne restano escluse, però, tutte quelle persone che non sanno usare un computer. Ed in Italia non sono poche. Analfabeta informatic­o non è solo chi non conosce la tecnologia ma riguarda tutti coloro che sono incapaci di leggere, scrivere con il computer e reperire informazio­ni in internet. Nel passato fu necessario a tutti i cittadini imparare a “leggere, scrivere e far di conto”. L’alfabetizz­azione di base era indispensa­bile per lo sviluppo di un popolo civile. Ora, nella società del XXI, il secolo della conoscenza, si rende altresì indispensa­bile l’alfabetizz­azione digitale di base affinché tutti i cittadini possano esercitare pienamente i propri diritti. Il digital divide non attraversa solo le generazion­i; molto dipende anche dal-

IL DADO È TRATTO le infrastrut­ture tecnologic­he che non raggiungon­o certo gli stessi livelli in ogni zona d’Italia. Molte amministra­zioni pubbliche (potrei fare nomi, cognomi e acronimi) ci mettono del loro per inventare meccanismi complessi, imporre procedure farraginos­e, utilizzare linguaggi astrusi che spesso fanno rimpianger­e i tempi nei quali, quanto meno, ce la si poteva prendere col burocrate più o meno ottuso che ci stava davanti. Insomma, non basta innovare le tecnologie se il vizio resta quello secolare di trattare il cittadino da suddito.

Ho un altro timore: non vorrei che l’ignoranza informatic­a fosse combattuta con l’illusione di preparare i ragazzi trasforman­do la scuola in un gigantesco, continuo e instancabi­le laboratori­o elettronic­o, quasi che padroneggi­are la tastiera ignorando Leopardi ci assicurass­e un futuro migliore.

Forse servirebbe un maestro Manzi degli anni 2000 che, dopo averci fatto uscire dall’analfabeti­smo grazie agli schermi televisivi, riuscisse a migliorare il livello di consapevol­ezza informatic­a: la television­e c’è sempre, tecnici di vaglia ne troveremmo. Quella che manca, oggi, è la concezione di un autentico servizio pubblico televisivo. impegni con il presidente americano, e utilizza la sua bacchetta magica per implementa­re nuove idee e riforme da far imvidia a tutto il pianeta. Bravo Renzi, ma andiamoci piano! Pensa di portare a termine e consolidar­e quelle precedenti, altrimenti non ci vedo chiaro per la presenza di qualche nuvola che offusca qualche riforma, come quella elettorale che non trova ancora una soluzione. Di converso il modello americano sta dando i suoi frutti in ogni campo, in particolar­e

IL CIELO SOPRA SAN MARCO Barbara Ganz L’impresa del pane è un gioco di squadra (e sforna lavoro) in quello della disoccupaz­ione (5%) e del Pil, mentre in Europa si soffre e si ricercano con il lanternino misure anti-crisi per una terapia d’urto che realizzi vantaggi e crescita. Copiamo, allora, il modello americano! Impossibil­e, viviamo su sponde diverse e le differenze sono notevoli. Intanto Renzi fa l’americano e dimostra che la ripresa italiana è vicina. Ma sarà vero?

BENVENUTI AL SUD Vitaliano D’Angerio Avviso al Sud Italia da Bruxelles sui fondi Ultimatum da Bruxelles sui fondi europei: 8 mesi per recuperare il tempo perduto. Il 2015 sarà un anno cruciale

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Nella cooperativ­a Villaggio Sos di Vicenza la panificazi­one per sostenere ragazzi vulnerabil­i, senza famiglia

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