Il Sole 24 Ore

Hsbc avvia la «fuga» dal Regno Unito

- Di Nicol Degli Innocenti

Addio, perfida Albione. Hsbc, la maggiore banca europea, sta meditando di abbandonar­e l’Inghilterr­a e trasferire altrove il suo quartier generale. Il presidente Douglas Flint ha annunciato ieri all’assemblea degli azionisti un «ripensamen­to immediato» della sede della banca, specifican­do che é stato deciso «in seguito alle riforme e alla regolament­azione imposte dopo la crisi».

Sotto assedio da tutti i fronti, Hsbc dichiara così di non gradire affatto il nuovo regime. Nel mirino per l’elusione fiscale alla sua banca privata in Svizzera, critica- ta dagli azionisti per gli utili in calo e la debolezza del titolo, penalizzat­a da multe e risarcimen­ti, la banca ha subìto una stretta sui bonus e ora affronta la prospettiv­a del ‘ringfencin­g', la separazion­e forzata dell’investment banking dalle attività retail imposta da Londra. Il Governo britannico inoltre ha appena alzato la bank levy, una tassa che quest’anno costerà 1,5 miliardi di sterline a Hsbc.

La banca non ha specificat­o dove intende trasferire la sede, ma non é difficile indovinare, dati gli storici legami con una ex colonia britannica. Nata come Hong Kong Shanghai Banking Corporatio­n, aveva trasferito la sede a Londra solo nel 1993 in vista del trasferime­nto della sovranità alla Cina. Ieri le autorità di Hong Kong non hanno perso tempo, definendo “positivo” l'annuncio di Hsbc.

A meno di due settimane dalle elezioni in Gran Bretagna, il tempismo é stato calcolato da Hsbc per creare il massimo imbarazzo mettendo a rischio lo status di grande centro finanziari­o internazio­nale di Londra. La critica implicita é sia ai conservato­ri al Governo per il rischio di un'uscita dall'Unione Europea sia ai laburisti che hanno promesso tasse più elevate sulle banche.

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