Hsbc avvia la «fuga» dal Regno Unito
Addio, perfida Albione. Hsbc, la maggiore banca europea, sta meditando di abbandonare l’Inghilterra e trasferire altrove il suo quartier generale. Il presidente Douglas Flint ha annunciato ieri all’assemblea degli azionisti un «ripensamento immediato» della sede della banca, specificando che é stato deciso «in seguito alle riforme e alla regolamentazione imposte dopo la crisi».
Sotto assedio da tutti i fronti, Hsbc dichiara così di non gradire affatto il nuovo regime. Nel mirino per l’elusione fiscale alla sua banca privata in Svizzera, critica- ta dagli azionisti per gli utili in calo e la debolezza del titolo, penalizzata da multe e risarcimenti, la banca ha subìto una stretta sui bonus e ora affronta la prospettiva del ‘ringfencing', la separazione forzata dell’investment banking dalle attività retail imposta da Londra. Il Governo britannico inoltre ha appena alzato la bank levy, una tassa che quest’anno costerà 1,5 miliardi di sterline a Hsbc.
La banca non ha specificato dove intende trasferire la sede, ma non é difficile indovinare, dati gli storici legami con una ex colonia britannica. Nata come Hong Kong Shanghai Banking Corporation, aveva trasferito la sede a Londra solo nel 1993 in vista del trasferimento della sovranità alla Cina. Ieri le autorità di Hong Kong non hanno perso tempo, definendo “positivo” l'annuncio di Hsbc.
A meno di due settimane dalle elezioni in Gran Bretagna, il tempismo é stato calcolato da Hsbc per creare il massimo imbarazzo mettendo a rischio lo status di grande centro finanziario internazionale di Londra. La critica implicita é sia ai conservatori al Governo per il rischio di un'uscita dall'Unione Europea sia ai laburisti che hanno promesso tasse più elevate sulle banche.