Nuovi soci Adr, in arrivo l’esclusiva
Abu Dhabi avrà una quota del 15% - Per l’altro 15% in gara Kuwait, un fondo pensione europeo, Temasek e Borealis
grandi fondi sovrani arabi, quelli asiatici e i giganti finanziari vanno allo sprint finale sulla minoranza di Aeroporti di Roma.
Atlantia, la holding della famiglia Benetton, procede verso le battute finali per la cessione di una minoranza di Adr. Nelle ultime settimane, secondo indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore, sarebbe infatti arrivato nella fase cruciale il processo attraverso il quale il gruppo infrastrutturale della famiglia veneta, socio dello scalo romano con il 95,91% del capitale, cederà una quota di Adr compresa tra il 30% e il 40%, restando quindi in maggioranza. Il pacchetto verrà suddiviso, probabilmente, in due quote del 15-20% l’una.
In corso ci sarebbero infatti due processi paralleli. Da una parte una prima quota azionaria sarebbe già stata assegnata ad Adia, il fondo sovrano di Abu Dhabi, che avrebbe una prelazione all’interno dell’operazione di alleanza tra Alitalia e la compagnia aerea degli Emirati Etihad Airways, entrata lo scorso anno nella compagine della compagnia tricolore.
Sulla seconda quota azionaria è, invece, in corso un beauty contest, gestito dall’advisor Lazard, dove sarebbero stati selezionati tre soggetti, forse addirittura quattro, rispetto al gruppo iniziale di possibili acquirenti. La procedura è piuttosto fluida, complice il fatto che fino ad oggi il processo non ha seguito uno schema preciso. Tuttavia, sembrerebbe essere arrivato il momento in cui vanno tirate le somme. Ecco perchè a stretto giro verrà inviata ai contendenti una lettera di procedura propedeutica alla trattativa in esclusiva. Lo stesso Giovanni Castellucci, guida di Atlantia, ha fatto capire ieri che un primo passo concreto potrebbe essere completato entro il prossimo mese e mezzo: «Un chiarimento sull’operazione ce l’avremo entro il primo semestre e, se si decide di andare avanti, il completamento sarebbe nel secondo semestre». Il manager ha sottolineato che sono parecchi i soggetti interessati ma quelli che potrebbero essere in pole position sono fondamentalmente tre. Si tratterebbe di Wren House, di un importante fondo pensione Nord Europeo e di un fondo sovrano del Far East che qualcuno avrebbe individuato in Temasek. Sullo sfondo, poi, ci sarebbe anche il fondo canadese Borealis Infrastructure che potrebbe risultare come il quarto soggetto in gara.
Wren House è il braccio attivo nel settore delle infrastrutture del fondo sovrano Kia, cioè Kuwait Investment Authority. Quest’ultimo sarebbe fin dall’inizio della procedura uno dei soggetti più interessati e già da qualche mese ha incaricato come advisor Mediobanca e Barclays. Il gruppo è nato da relativamente poco tempo e con una cassa di svariati miliardi sta cercando di fare un importante investimento nel settore degli aeroporti.
Borealis è uno dei maggiori gruppi finanziari canadesi: si tratta della holding di investimenti nelle infrastrutture dell’Ontario Municipal Employees Retirement System, cioè uno dei maggiori fondi pensione al mondo. Finora il fondo ha investito, soprattutto, nell’area dei trasporti, su porti e reti ferroviarie ad alta velocità.
Le risorse ottenute dalle cessioni (l’ingresso tecnicamente avverrà attraverso un aumento di capitale) saranno utilizzate per dare dimensione internazionale al business cercando l’asse con altri scali internazionali, piuttosto che acquistando quote in aeroporti europei (a breve per esempio partirà la privatizzazione dell’aeroporto di Nizza). Non va dimenticato che negli ultimi mesi si è ragionato attorno a una valorizzazione complessiva di Adr tra i 3,5 miliardi e gli oltre 4 miliardi.
Da Sintonia ad Adr.
LO SCENARIO Castellucci: «Un chiarimento sull’operazione ce l’avremo entro il primo semestre e, se si decide di andare avanti, completamento nel secondo semestre»