I Benetton hanno cassa per 1,5 miliardi
Cassa che, in prospettiva, potrebbe sensibilmente aumentare. E questo perchè sul tavolo ci sono altri due passaggi chiave che chiamano in causa altrettante aziende della galassia: Autogrill da un lato e Benetton dall’altro. Riguardo alla prima, Gianni Mion, alla guida della cassaforte Edizione, è stato abbastanza chiaro: a partire dal 2016 partirà la caccia a un potenziale alleato che promuova dimensioni e orizzonte dello storico brand della ristorazione autostradale italiana. Stesso destino potreb- be toccare alle attività legate alla moda e all’abbigliamento anche se in questo caso c’è la ricerca di un doppio partner: uno per Benetton Group e uno per Olimpias, la società oggi deputata a produrre fisicamente i capi con i marchi United Colors e Sisley. La caccia è solo all’inizio, complice il fatto che l’idea è di portare a nozze le due realtà una volta rimesse completamente in sesto. Tuttavia il percorso verrà completato nell’arco dei prossimi due anni. Ecco perché banche d’affari e consulenti sono già al lavoro per tracciare il profilo del partner adeguato alle esigenze della compagnia di Treviso. Per Benetton Group si cerca da un lato la complementarietà geografica e dall’altro la capacità di penetrazione nei territori asiatici. In particolare, si guarda a quei numerosi operatori del settore dal brand “sconosciuto” che dispongono però di una fitta rete di vendita nonché di una comprovata solidità patrimoniale che potrebbero diventare il veicolo perfetto per portare United Colors e Sisley in Asia. Quanto a Olimpias, secondo gruppo in Europa con un fatturato vicino ai 400 milioni di euro, l’intenzione è di allargare il raggio di azione e soprattutto di consolidare la presenza nel Vecchio Continente scalando la classifica.
Tutto questo evidentemente porterà risorse nuove nelle casse di Ponzano Veneto. Denari il cui destino è tutto da verificare. Ma che diventa la vera chiave di svolta dell’intero processo. Di certo c’è la volontà di dare ulteriore forma all’impero dando nuovo impulso alla diversificazione ma, si immagina, non potrà mancare la soddisfazione dei soci che negli ultimi due anni hanno visto completamente stravolto l’assetto del portafoglio. La rivoluzione è partita a febbraio