L’Isola non lascia il Biomediterraneo
che la Sicilia non ha alcuna intenzione di chiudere o abbandonare il Cluster Biomediterraneo. Sostiene che la società Expo ha grandi responsabilità e che chiederà agli avvocati se ci sono i presupposti per chiedere un risarcimento. Ammette che è mancata la giusta comunicazione sull’attività del Cluster e che però l’attività del Cluster non va confusa con quella di piazzetta Sicilia che è gestita dall’assessorato alle Attività produttive. Insomma il governatore siciliano Rosario Crocetta prova a mettere una pezza alle polemiche e rilancia: «Ci siamo e conti- nueremo a esserci. Abbiamo pagato con un danno di immagine perché abbiamo deciso di inaugurare lo spazio del Cluster nonostante mancassero ancora parecchie cose ma le attività vanno avanti e andranno avanti ancora in maniera più organizzata e con maggiore comunicazione».
Una conferenza stampa convocata per fare chiarezza e per smorzare le polemiche deflagrate dopo la pubblicazione della foto del commissario del Cluster Dario Cartabellotta che pulisce con scopa e paletta provando a riparare i danni causati dalla pioggia. Era stato proprio Cartabellotta, che ieri ha incassato in silenzio, ad annunciare l'intenzione di chiudere con una lettera inviata a Giuseppe Sala ed è stato sempre lui (Cartabellotta) ad ammettere il ripensamento alla luce della risposta dell’amministratore delegato di Expo in cui si annunciano interventi rapidi.
Tace, questa volta, il consulente tunisino del governatore Sami Ben Abdelaali, uno dei sei componenti del comitato «ispet- tivo e di supporto» nominato dal governatore siciliano e dall’assessore alle Risorse agricole Nino Caleca subito dopo la certificazione sui giornali del flop del Cluster: «Il comitato andava nominato - dice ancora Caleca - per garantire trasparenza visto che il precedente assessore Paolo Reale ha firmato la convenzione con Expo senza coinvolgere la giunta e me». Caleca prova a met t e r e un punto fermo: «Il Cluster Biomediterraneo sarà bellissimo. Posso assicurare che nemmeno un centesimo dei tre milioni che sono stati fin qui solo stanziati di soldi pubblici andrà sprecato».
LE VIE LEGALI Il presidente siciliano annuncia che chiederà un parere sulla possibilità di ottenere un risarcimento per danno all’immagine