Teuco, si prepara la cessione a Certina
MARCHE
closing dell’operazione è atteso per il 25 maggio quando, salvo colpi di scena dell’ultima ora, l’80% della marchigiana Teuco, società del gruppo Guzzini specializzata in arredobagno e wellness, sarà ceduto al fondo tedesco Certina .
La notizia di un passaggio di mano dell’azienda – che dal 2008 ha pagato salato il conto della crisi, con perdite in media di 4-5 milioni l’anno nei ricavi – era nell’aria da mesi, con due candidati in lizza per il controllo della sua maggioranza: oltre al gruppo tedesco con sede a Monaco di Baviera, anche il taiwanese Ibs. Nei giorni scorsi è arrivata però la firma del preliminare con Certina, anche se dall’azienda di Montelupone (Macerata) non trapela alcuna conferma né dichiarazione ufficiale al riguardo, in attesa della chiusura del contratto.
Qualche informazione in più arriva dai lavoratori dell’azienda che in questi giorni si sono più volte riuniti in assemblea, preoccupati per la sorte dell’azienda dopo anni di ricorso agli ammortizzatori sociali, ma anche per i “precedenti” del fondo Certina che, specializzato nell’acquisizione e rilancio di imprese in difficoltà. Proprio nel Maceratese, infatti, Certina ha segnato un fallimento, con la chiusura nel 2013 della Vitaviva Domino acquisita tre anni prima dalla multinazionale tedesca Villeroy&Boch, che a sua volta l’aveva acquisita nel 2001 da Merloni Termosanitari.
Un precedente che preoccupa i sindacati (Femca Cisl e Filctem Cgil), che in questi giorni hanno incontrato sia i vertici della Teuco, sia quelli di Certina e che martedì prossimo hanno indetto una conferenza stampa per presentare pubblicamente le loro proposte di rilancio dell’azienda.
«Non abbiamo pregiudiziali contro Certina – chiarisce Marco Ferracuti, segretario regionale di Cisl Marche –. E interpretiamo comunque come un segnale positivo il fatto che la famiglia Guzzini rimanga socio di minoranza della società. Quello che però chiediamo, dopo quattro anni consecutivi di crisi, è un piano industriale serio e credibile che testimoni una reale volontà di rilancio della Teuco». I 223 dipendenti dell’azienda sono attualmente in solidarietà, grazie a un accordo raggiunto lo scorso gennaio che ha scongiurato il licenziamento di 20 dipendenti, con il ricorso a un contratto di solidarietà fino al 57%.
Nell’incontro con i vertici di Certina, i lavoratori sarebbero stati rassicurati sull’impegno dei nuovi acquirenti a valorizzare il marchio, che ritengono importante, e le competenze dello stabilimento maceratese. Si ipotizza anche il mantenimento dello strumento della solidarietà, che potrebbe così sostenere la manodopera per il tempo necessario a risanare i conti dell’azienda.
Tuttavia, spiegano i rappresentanti della Cgil, «vogliamo vedere il piano industriale e assicurarci che sia credibile e fattibile». Capire quanto, dove e come Certina intende investire o tagliare.
Un nuovo incontro con i vertici societari è atteso nei prossimi giorni, prima del closing e, subito dopo, dovrebbe iniziare il confronto tra le parti per l’atteso rilancio.