Auchan guarda oltre gli ammortizzatori
muro contro muro tra la catena commerciale Auchan e i sindacati. Confermato lo sciopero di domani nei 49 ipermercati e tavolo negoziale riconvocato solo per il 12 maggio. L’azienda commerciale aveva annunciato 1.426 esuberi su 11mila addetti e la disdetta della contrattazione integrativa aziendale.
Auchan è determinata quanto il sindacato: «Devo salvare 10mila dipendenti - sbotta Patrick Espasa, 55 anni, presidente di Auchan spa, dieci anni di esperienza nel nostro Paese, ritornato dopo una parentesi in Romania -. Ma per salvare aziende e dipendenti ho bisogno di arrivare al break even entro il 2017 e tagliare strutturalmente 112 milioni di costi». Ammortizza- tori sociali per gli esuberi? «L’abbiamo già fatto - risponde Espasa - ma non basta più». Il top manager parla apertamente di costi, ricavi e perdite(cosa rara nella storia di Auchan in Italia). «Ho bisogno di migliorare il margine commerciale di 50 milioni - rilancia Espasa -. In 4 anni abbiamo perso 300 milioni, di cui 112 milioni solo l’anno scorso e che salgono a 183 con le svalutazioni». Il top manager sottolinea che i ricavi sono scivolati nel 2014 del 7% a 2,5 miliardi.
L’azienda drammatizza per ammorbidire i sindacati? In realtà il crollo della domanda ha picchiato durosullagrandedistribuzioneela crisi del format ipermercato ha fatto il resto. Dai bilanci depositati risulta che il fatturato di Auchan spa è crollato dai 3,5 miliardi del 2008 con 33 milioni di utile operativo ai 2,97 miliardi del 2013 con -69 milioni di utile operativo. Nel 2013 il costo del personale è stato di 370 milioni (32mila euro il costo medio per addetto). Insomma un’azienda inprofondacrisi,perlaqualel’azionista ha deciso l’ultimo tentativo, ma con una medicina amara. «Confermiamo di voler rimanere inItaliaealSud- sottolineaEspasae di voler salvare anche l’ipermercato milanese di Cesano Boscone». I sindacati vi accusano di aver attuato una politica sbagliata. «Avremo sicuramente fatto degli errori - ammette Espasa - ma non sui prezzi: l’anno scorso abbiamo investito 45 milioni in convenienza». E poi c’è il piano di rilancio in tre punti: riassortimento orientato sul made in Italy e sui prodotti del territorio; spinta alla marca Auchan soprattutto sul non food; colpo d’acceleratore sul non food per l’e-commerce. «La nostra sarà - conclude Espasa - una politica del basso prezzo tutti i giorni e per tutte le fasce di consumatori».
STRATEGIE I sindacati confermano lo sciopero di domani, la catena commerciale ritiene necessari interventi strutturali