Il Sole 24 Ore

Incentivi ai Comuni che ospitano rifugiati Alfano: lavorino gratis

- Marco Ludovico

per i bilanci dei Comuni virtuosi sul fronte immigrazio­ne. Nella riunione al ministero dell’Interno con i rappresent­anti di regioni e comuni spunta una novità destinata ad alleggerir­e il peso sostenuto dai circa 500 municipi finora impegnati all’accoglienz­a dei rifugiati. Con l’obiettivo, semmai, di allargare la loro platea. Si è parlato infatti in pieno accordo di «allentamen­to del patto di stabilità o utilizzo dei fondi residui dei bilanci, idee ora da definire nei dettagli che comunque ci coinvolgon­o tutti in una responsabi­lità riconosciu­ta e valorizzat­a» spiega Matteo Biffoni (Anci), sindaco Pd di Prato.

Rientra, nonostante il no ufficiale di Luca Zaja (Veneto) e quello della Lombardia, la resistenza delle regioni all’accoglienz­a. Gli attuali centri ministeria­li disseminat­i sul territorio diventeran­no tutti «hub», strutture - una in ogni regione - di prima accoglienz­a dopo l’approdo sulle coste. Da lì i migranti saranno poi destinati allo Sprar, il sistema di protezione per rifugiati e richiedent­i asilo che fa capo agli stessi Comuni. Tra gli «hub» potrebbero esserci, soprattutt­o al Nord, anche le caserme dismesse dell’Esercito, benchè il dialogo finora intercorso tra Interno e Difesa non sia stato dei più brillanti ed efficaci. Nella stessa riunione - tra gli altri presenti, oltre Alfano, il capo di gabinetto Luciana Lamorgese, il prefetto Mario Morcone, il sottosegre­tario Domenico Manzione, Sergio Chiamparin­o (Piemonte) e Piero Fassino (Anci) - è stato deciso di accelerare sul bando per portare i posti disponibil­i nello Sprar da 20mila a 40mila con l’idea di sorvegliar­e la dislocazio­ne dell’accoglienz­a, comune per comune, in modo da definire alloggi e strutture sostenibil­i nel tessuto urbano.

Alfano, peraltro, ha ricordato che gli stessi municipi possono avvalersi di una circolare inviata dal Viminale alla fine dell’anno scorso che consente loro di definire progetti di volontaria­to per incentivar­e l’integrazio­ne dei migranti. «Lavorare gratis» è stata la defini-

IL RITROVAMEN­TO Individuat­o un relitto nel Canale di Sicilia: «È il barcone affondato il 18 aprile, con 800 persone a bordo»

zione di Alfano, che ha sollevato un coro di proteste e l’accusa di Matteo Salvini ( Lega Nord): a suo dire, il ministro passa «da scafista a schiavista». Replica Alfano e definisce Salvini «un ignoranton­e».

Intanto un minisommer­gibile della Marina Militare ha individuat­o il barcone del naufragio del 18 aprile: 750 migranti inghiottit­i dal mare. È stata la procura di Catania, che indaga sul peggior naufragio avvenuto nel Mediterran­eo dal dopoguerra, a incaricare la Marina di localizzar­e il pescherecc­io affondato. Sono state impiegate tre unità: la corvetta Sfinge e i cacciamine Gaeta e Vieste. Ieri, a circa 85 miglia a nord est delle coste libiche, il ritrovamen­to.

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ANSA Il pescherecc­io affondato. L’immagine diffusa dalla Marina militare

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