Incentivi ai Comuni che ospitano rifugiati Alfano: lavorino gratis
per i bilanci dei Comuni virtuosi sul fronte immigrazione. Nella riunione al ministero dell’Interno con i rappresentanti di regioni e comuni spunta una novità destinata ad alleggerire il peso sostenuto dai circa 500 municipi finora impegnati all’accoglienza dei rifugiati. Con l’obiettivo, semmai, di allargare la loro platea. Si è parlato infatti in pieno accordo di «allentamento del patto di stabilità o utilizzo dei fondi residui dei bilanci, idee ora da definire nei dettagli che comunque ci coinvolgono tutti in una responsabilità riconosciuta e valorizzata» spiega Matteo Biffoni (Anci), sindaco Pd di Prato.
Rientra, nonostante il no ufficiale di Luca Zaja (Veneto) e quello della Lombardia, la resistenza delle regioni all’accoglienza. Gli attuali centri ministeriali disseminati sul territorio diventeranno tutti «hub», strutture - una in ogni regione - di prima accoglienza dopo l’approdo sulle coste. Da lì i migranti saranno poi destinati allo Sprar, il sistema di protezione per rifugiati e richiedenti asilo che fa capo agli stessi Comuni. Tra gli «hub» potrebbero esserci, soprattutto al Nord, anche le caserme dismesse dell’Esercito, benchè il dialogo finora intercorso tra Interno e Difesa non sia stato dei più brillanti ed efficaci. Nella stessa riunione - tra gli altri presenti, oltre Alfano, il capo di gabinetto Luciana Lamorgese, il prefetto Mario Morcone, il sottosegretario Domenico Manzione, Sergio Chiamparino (Piemonte) e Piero Fassino (Anci) - è stato deciso di accelerare sul bando per portare i posti disponibili nello Sprar da 20mila a 40mila con l’idea di sorvegliare la dislocazione dell’accoglienza, comune per comune, in modo da definire alloggi e strutture sostenibili nel tessuto urbano.
Alfano, peraltro, ha ricordato che gli stessi municipi possono avvalersi di una circolare inviata dal Viminale alla fine dell’anno scorso che consente loro di definire progetti di volontariato per incentivare l’integrazione dei migranti. «Lavorare gratis» è stata la defini-
IL RITROVAMENTO Individuato un relitto nel Canale di Sicilia: «È il barcone affondato il 18 aprile, con 800 persone a bordo»
zione di Alfano, che ha sollevato un coro di proteste e l’accusa di Matteo Salvini ( Lega Nord): a suo dire, il ministro passa «da scafista a schiavista». Replica Alfano e definisce Salvini «un ignorantone».
Intanto un minisommergibile della Marina Militare ha individuato il barcone del naufragio del 18 aprile: 750 migranti inghiottiti dal mare. È stata la procura di Catania, che indaga sul peggior naufragio avvenuto nel Mediterraneo dal dopoguerra, a incaricare la Marina di localizzare il peschereccio affondato. Sono state impiegate tre unità: la corvetta Sfinge e i cacciamine Gaeta e Vieste. Ieri, a circa 85 miglia a nord est delle coste libiche, il ritrovamento.