Il Sole 24 Ore

Il Pd punta su diritti civili e conflitto interessi

- Emilia Patta

i diritti civili, poi l’apertura del dialogo con i sindacati sulla riforma della scuola, ora il rilancio del tema scomodo (per Fi) del conflitto d’interessi per bocca della ministra per le Riforme Maria Elena Boschi: «Se alcuni dei nostri ex leader o ex premier - ha detto in un’intervista al Corriere della sera - avessero messo la stessa tenacia che hanno messo negli ultimi tempi sui dettagli della nuova legge elettorale, per abolire il Porcellum o per avere finalmente una legge sul conflitto di interessi, ci saremmo risparmiat­i molte fatiche». Insomma, ci penserà il governo Renzi a fare le cose di sinistra non fatte dalla sinistra interna quando guidava il partito o dai leader ex diessini quando erano al governo.

Boschi ha indicato giugno come data di approdo in aula della legge. Cosa possibile perché la Commission­e il 26 marzo aveva ripreso il tema avviando un comitato ristretto, riunitosi una sola volta a causa dell’arrivo dell’Italicum: il testo da cui si parte è un testo unificato (proposte Pd, Sel a anche M5S) il cui punto fondante è il blind trust all’anglosasso­ne. Fumo negli occhi di Fi, che parla di «ricatto» nei confronti di Silvio Berlusconi per ottenere un atteggiame­nto morbido sulla riforma del Senato e del Titolo V presto a Palazzo Madama. Ma non è un caso che il tema del conflitto d’interessi sia storicamen­te caro alla sinistra, e più che dei comportame­nti dei senatori azzurri il governo sembra preoccupat­o di mandare un segnale alla sinistra interna. Non a caso all’annuncio di Boschi segue il bene del senatore bersaniano Massimo Muchetti: «Era ora», nota rilanciand­o una proposta sul tema presentata da lui assieme a Luigi Zanda e a Valeria Fedeli.

La strategia – che prevede anche una trattativa sulle possibili modifiche “compensati­ve” dell’Italicum alla riforma costituzio­nale – è quella di tamponare le possibili perdite dopo l’uscita di Pippo Civati dal gruppo parlamenta­re della Camera e dal partito. Civati invita ad attendere il test della Liguria e guarda apertament­e al progetto di coalizione sociale di Maurizio Landini. In giornata l’ex sfidante di Renzi alle primarie del Pd ha incontrato gli ex M5S al Senato: molti di loro dichiarano di avere «punti di convergenz­a con Civati». In mattinata, di contro, Matteo Renzi ha incontrato il capogruppo Luigi Zanda per fare un punto sul Senato, dove la parola d’ordine è compattare il Pd. Alla Camera, intanto, Renzi ha convocato per mercoledì l’assemblea per sostituire il capogruppo dimissiona­rio Roberto Speranza. E avrebbe già incaricato qualche renziano di sondare i colleghi sul nome di Ettore Rosato, per capire se ci possono essere sorprese nel voto, che si svolgerà a scrutinio segreto.

NUOVO CAPOGRUPPO Mercoledì l’assemblea per sostituire Speranza. Il premier ha incaricato di sondare i deputati sul nome di Ettore Rosato

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy