Conti falsi per anni, la Ue vuole multare la regione di Valencia
la prima volta, sulla base dei nuovi poteri ottenuti sulla scia di una riforma del Patto di Stabilità e di Crescita, la Commissione europea ha proposto ieri di comminare una multa alla regione spagnola di Valencia per negligenza nel calcolare la spesa sanitaria. La multa è limitata – circa 19 milioni di euro - ma significativa. La decisione giunge in un momento delicato, mentre la Spagna si sta preparando in autunno a nuove elezioni legislative, dall’esito ancora molto incerto.
Secondo l’esecutivo comunitario, l’amministrazione pubblica di Valencia, una importante città portuale nel centro del Paese, ha mandato per anni all’istituto di statistica spagnolo informazioni scorrette, costringendo nel 2011 il governo nazionale a rivedere in aumento il deficit pubblico dello 0,2 per cento. La commissaria agli affari sociali, Marianne Thyssen, ha accusato le autorità regionali spagnole di «grave negligenza» nel sottostimare la spesa sanitaria.
In un comunicato pubblicato ieri, la Commissione europea ha spiegato che nel valutare la serietà dei dati di bilancio vuole garantire a livello europeo dati sui conti pubblici «credibili, affidabili e indipendenti». Sulla base delle informazioni recuperate in questi anni, Bruxelles ha chiesto al Consiglio europeo di comminare alla regione di Valencia una multa di 18,9 milioni di euro. Grazie alla cooperazione delle autorità spagnole, l’ammenda è stata ridotta del 20 per cento.
Colpevole di dare informazioni sbagliate è la Intervención General de la Generalidad Valenciana, che negli anni ha trasmesso a Madrid dati che non riflettevano l’esatta spesa sanitaria. Dal 2011, la Commissione ha il potere di verificare l’accuratezza dei dati di bilancio degli stati dopo che nel 2009 si scoprì che la Grecia da anni truccava i propri conti pubblici, alimentando la grave crisi debitoria in cui versa ancora oggi. Bruxelles può inviare propri specialisti nei Paesi per le controllare con mano le finanze pubbliche.
Ieri, l’esecutivo comunitario ha ammesso che particolare attenzione presta ai Paesi ad assetto federale, dove la trasmissione dei dati dalla periferia al centro può non essere perfetta. In questi anni la Commissione ha assunto un potere crescente nel monitorare i conti pubblici nazionali e nell’imporre se necessario multe. Per ora, nessun Paese è stato multato per deficit eccessivo. Più facile e meno controverso è stato punire le autorità spagnole nella vicenda di Valencia.
L’annuncio dell’esecutivo comunitario giunge a sei mesi da elezioni legislative in Spagna. Secondo gli ultimi sondaggi, due se non tre partiti dovranno allearsi tra loro per formare un nuovo governo, una ipotesi insolita in un paese dove le elezioni hanno tradizionalmente avuto risultati chiari. Al primo posto negli studi demoscopici è il Partito popolare (25,6% dei voti), secondo il partito socialista (24,3%), mentre al terzo posto sarebbe il movimento Podemos (con il 16,5% dei suffragi).