Raddoppiati i ricavi Trimestre record per Azimut: utili a 127,8 milioni
trimestre del quantitative easing targato Bce e dei tassi zero porta con sé anche il miglior risultato della storia per Azimut. Il gruppo fondato e guidato da Pietro Giuliani ha chiuso i primi tre mesi del 2015 con un utile netto consolidato pari a 127,8 milioni di euro, più che triplicato rispetto ai 36,5 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente: merito di ricavi che nello spazio di 12 mesi sono praticamente raddoppiati a 238,2 milioni.
La performance positiva registrata dai mercati finanziari a fine marzo (in larga parte ribaltata nelle ultime settimane) ha infatti contribuito alla crescita delle commissioni di gestione (97 milioni nel primo trimestre da 17,6 milioni del 2014), mentre la mancanza di alternative di investimento nei mercati del reddito fisso vista la brusca riduzione dei tassi dei titoli di Stato ha finito per dirottare la ricchezza dei clienti verso prodotti di risparmio gestito: a fine marzo il patrimonio totale di Azimut, comprensivo del risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato, si attestava a 33,1 miliardi (poi saliti a 34,3 miliardi in aprile).
Ma non è stato soltanto il vento in poppa propiziato dal piano Draghi e dal balzo di bond e azioni a spingere Azimut. «Il nostro trimestre è stato eccezionale anche per le performance dei nostri fondi, che hanno garantito un rendimento medio ponderato superiore di 180 punti base rispetto a quello dell’industria anche grazie a scelte appropriate sulle valute: questo ha reso particolarmente significative le commissioni di performance, ma ha anche beneficiato i nostri clienti con rendimenti maggiori», ha sottolineato a «Il Sole 24 Ore Giuliani», che si è poi spinto a delineare un quadro favorevole an- che per il resto dell’anno. «Con mercati normali da qui a fine anno - ha aggiunto - prevediamo un utile netto per tutto il 2015 di 200300 milioni di euro e potremmo anche raggiungere gà quest’anno l’obiettivo che nell’ultimo piano industriale ci eravamo posti fra 5 anni».
Tornando al bilancio, Azimut, che pagherà ai soci con decorrenza 20 maggio (stacco cedola 18 maggio) un dividendo ordinario pari a 0,78 euro per azione, poteva vantare al 31 marzo scorso una posizione finanziaria netta consolidata positiva per circa 459, in aumento rispetto ai 312 milioni di fine dicembre 2014, che potrebbe essere destinata fin da oggi a nuove acquisizioni. Quanto all’attività di reclutamento di promotori finanziari e private banker, nel primo trimestre 2015 il gruppo e le sue divisioni hanno registrato 30 nuovi ingressi, portando il totale delle reti a fine marzo a 1.524 unità.