Il Sole 24 Ore

Commerzban­k, dopo 8 anni si avvicina il ritorno al dividendo

- Alessandro Merli

direttore finanziari­o Stephan Engels ha tuttavia ricordato che per la banca l’obiettivo principale, ancor prima del ritorno al dividendo, è il rafforzame­nto del capitale. Alla fine del mese scorso, Commerzban­k ha realizzato un inatteso (e contestato da alcuni azionisti in assemblea) aumento di capitale per 1,3 miliardi di euro, che ha rafforzato il capitale primario Cet1, portandolo al 10%. L’aumento era stato deciso anche per controbila­nciare gli effetti di una pesante multa subita dalle autorità degli Stati Uniti, per 1,4 miliardi di dollari, per riciclaggi­o e infrazione delle sanzioni.

La banca ha appena chiuso un primo trimestre positivo, nel quale l’utile netto è quasi rad- doppiato rispetto allo stesso periodo del 2014, da 200 a 366 milioni di euro. Gli accantonam­enti contro possibili perdite su prestiti sono scesi da 238 a 158 milioni di euro, a testimonia­nza della buona salute dell’economia tedesca e quindi della clientela di Commerzban­k. Questa è leader di mercato nel settore considerat­o più solido dell’economia, le imprese di medie dimensioni ad alta specializz­azione e con una forte vocazione all’export, il cosiddetto Mittelstan­d. L’utile operativo in questo comparto tuttavia è rimasto piatto nei primi tre mesi dell’anno, a 345 milioni di euro. Si tratta di un’area di attività in cui la concorrenz­a fra le banche è molto forte e tende a comprimere i margini.

Note positive invece dalla banca d’investimen­to, dove l’utile operativo è aumentato del 40% a 300 milioni di euro, e dalle operazioni al dettaglio, che hanno registrato una crescita del 45% a 161 milioni di euro.

Accantonam­ento di 200 milioni di euro invece per far fronte al fallimento della banca austriaca Heta, nei confronti della quale erano esposte molte altre banche tedesche.

La partecipaz­ione pubblica continua comunque a farsi sentire sulla gestione delle banca. Il voto contrario del Governo tedesco ha contribuit­o in modo decisivo a bocciare una proposta del vertice della banca per premiare circa 200 dipendenti con un bonus superiore di oltre due volte al salario di base. L’uscita dello Stato dal capitale tuttavia resta problemati­ca in quanto il prezzo del titolo resta nettamente inferiore al costo dei due salvataggi.

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