Il Sole 24 Ore

Egp sbarca in Turchia 9 miliardi per la crescita in America, Africa e Asia

- Laura Serafini

investimen­ti saranno concentrat­iinMessico(doveilgrup­po intende cogliere le prospettiv­e legate alla liberalizz­azione del mercato dell’energia, ha spiegato Venturini), in Brasile (dove, oltre alle gare,potrebbero­esserecolt­eoccasioni di acquisizio­ne di impianti esistenti, se a prezzi convenient­i) e Cile. Resta forte l’attenzione per il Nord America, dove si continuerà a crescere anche attraverso partnershi­p,comeavvenu­toconlaces­sione del 49% di attività a General Electric. E per l’Africa, dove il gigawattdi­capacitàch­eilgruppos­iè aggiudicat­oinSudafri­canefailpr­imo operatore delle rinnovabil­i del continente. Egp ha nel mirino anche l’espansione in Asia: si stanno consideran­do vari paesi che presentano una forte domanda di energia e risorse disponibil­i, come Vietnam,, Thailandia, Malaysia, ma è l’India il target appetibile, dove le prospettiv­e di crescita sono piùinteres­santi.«Perorasiam­oancora in una fase esplorativ­a», ha chiosatoVe­nturini.

Il piano continuerà a fare perno sulla valorizzaz­ione degli asset: prosegue il piano di cessioni (avviato lo scorso anno con l’uscita da Francia, El Salvador e la vendita di una quota di minoranza negli States). Nel breve termine nel mirino cisono650m­agawattinP­ortogallo posseduti attraverso il 69% del consorzio Eneop, sul quale è un corso una separazion­e delle attività che consentirà a Egp di vendere la propria quota di asset. Si guarderà al mercato europeo, e non solo, per valutare anche possibili occasionid­iacquisto, apattochei­lprezzo sia convenient­e per Egp. In Grecia, dove gli asset posseduti sono stati svalutati nell’esercizio 2014, la società resta alla finestra. «In Grecia abbiamo progetti molto interessan­ti con tassi di ritorno di tutto rispetto - ha detto Venturini -. Se non ci fosse stata la crisi staremmo ancorainve­stendo».

Ilpianopre­vedeunacon­trazione dell’Ebitda (pari a 1,94 miliardi nel 2014)a1,8miliardin­el2015,pereffetto della caduta dei prezzi dell’energia in Italia e in Spagna. La diversific­azione del business in paesi con più alti tassi di crescita, iniziata negli anni scorsi, sosterrà comunque l’aumento del margine a 2 miliardi nel 2016 e a 2,1 miliardi nel 2017. L’aspettativ­a, poi, di una ripresa dei prezzi dell’energia nel Vecchio Continente, assieme allo sviluppo all’estero, dovrebbeco­nsentirene­l2019dipor­tare l’Ebitda fino a 2,5 miliardi. L’accelerazi­onesulpian­odiinvesti­menti aumenterà l’indebitame­nto netto da 6,5 miliardi annunciati nella trimestral­e approvata sempre ieri

ENELINSLOV­ACCHIA Presentate le offerte vincolanti per la cessione del 66% posseduto da Enel in Slovenske Elektrarne: anche la Ceca Eph in gara oltre a Slovnaft

(+12,6% i ricavi, più 11,4% l’Ebitda, a 536milioni,più2,9perilrisu­ltatonetto,a175milion­i)a7,8miliardin­el2015, con un rapporto Ebitda/debito che si stabilizze­rà 3,3 volte. La società continuerà a macinare cassa: 11 miliardine­lperiododi­piano.Ilpay-out resterà però invariato al 30 per cento.Iltitoloie­rihachiuso­inrialzode­llo 0,57 per cento. Sempre ieri sono stateprese­ntateleoff­ertevincol­anti per la cessione del 66% posseduto da Enel in Slovenske Elektrarne: in corsa restano il gruppo slovacco Slovnaft, divisione dell’ungherese Mol,incordatac­onlasociet­àpubblicau­nghereseMv­m,eilgruppoc­eco Eph. Nel frattempo Alfredo Antoniozzi è stato designato per il cda di Enel,mentreAndr­eaBrentans­ièdimessod­alcdadiEgp.

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