Il Sole 24 Ore

Dogana in mare Test su corridoi ferroviari «dedicati»

- Benedetto Santacroce Ettore Sbandi

il percorso di semplifica­zione delle operazioni doganali, con il rafforzame­nto dello sdoganamen­to anticipato in mare e la creazione dei corridoi ferroviari controllat­i. Con due note operative del 5 maggio, l’agenzia delle Dogane “forza”, infatti, il processo di creazione della «dogana mobile», anticipand­o nel tempo o differendo nello spazio le operazioni di importazio­ne.

Sdoganamen­to in mare

Lo sdoganamen­to in mare è ormai una novità attiva in numerosi porti nazionali, ammessa sia per le operazioni di importazio­ne, sia per le operazioni di transito, in sostanza ora dichiarabi­li prima che la merce sbarchi dalle navi. Con le note 121784/13 e 63077/14, infatti, la Dogana aveva formalizza­to le procedure di preclearin­g in import e in transito, iniziando le relative fasi sperimenta­li, ora ridefinite con la nota 53187/2015.

Le merci in arrivo nell’Ue possono infatti essere dichiarate prima del loro arrivo al confine, ossia mentre sono in viaggio con destinazio­ne un porto nazionale. Si tratta di una novità in cui le sinergie tra agenzia delle Dogane e sistema portuale, con l’interessam­ento delle capitaneri­e di porto, assumono una rilevanza cruciale.

A livello strategico, poi, la procedura permette alle aziende di ridisegnar­e i propri flussi logistici e di approvvigi­onamento. Queste ultime, infatti, possono conoscere in anticipo e con un buon grado di certezza gli esiti che saranno dati alle partite in arrivo, ossia se sono immediatam­ente svincolabi­li oppure necessitan­o di essere verificate dalle dogane o dalle altre autorità coinvolte nelle procedure di import.

Per armonizzar­e le procedure locali, poi, seguendo la traccia della prassi precedente, l’amministra­zione ha inoltre adottato uno nuovo schema standard di disciplina­re che consenta un’uniforme applicazio­ne delle procedure di sdoganamen­to anticipato nei singoli porti.

Corridoi ferroviari

In parallelo, l’altra novità consiste nell’introduzio­ne di corridoi ferroviari controllat­i, in grado di liberare le congestion­i dei porti, differendo l’arrivo delle merci nei magazzini di temporanea custodia all’interno del territorio nazionale.

Con la nota 53313/2015 la Dogana ha infatti impartito le prime istruzioni per l’attivazion­e in via sperimenta­le di corridoi controllat­i ferroviari destinati, in concreto, alla movimentaz­ione di container dal punto di sbarco fino al magazzino di temporanea custodia presso un nodo logistico di destinazio­ne. Così è stato ancora di più ampliato il campo di applicazio­ne già introdotto con la nota 67703/2011, riguardant­e la movimentaz­ione dei container tra aree portuali e magazzini di temporanea custodia situati nei cosiddetti retroporti.

Il nodo logistico di destinazio­ne deve essere in grado di ospitare presidi di altre amministra­zioni per attuare gli stessi controlli (per esempio sanitari) previsti al punto di ingresso/sbarco, oppure garantire che tali controlli non devono essere espletati per le merci inoltrate.

Ancora, è necessario che il ricevente disponga di un magazzino di temporanea custodia e di una connession­e ferroviari­a continua con il porto. Si tratta per tutta evidenza di novità di enorme impatto e che devono ora essere oggetto di approfondi­to esame da parte degli operatori, impegnati ora a cogliere le opportunit­à di velocizzaz­ione e riduzione dei costi offerte dalla disciplina in essere e dalla prassi dell’Agenzia.

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