Interpelli, riforma in arrivo a giugno
certezza delle regole per cambiare verso al rapporto fisco-contribuenti. La fatturazione elettronica per semplificare il sistema e spingere la lotta all’evasione, soprattutto quella alle frodi Iva. L’internazionalizzazione delle imprese per consentire agli imprenditori italiani di competere con i colleghi stranieri, soprattutto tedeschi e francesi. Sono le linee guida indicate ieri dal viceministro dell’Economia, Luigi Casero, nell’audizione alla Camera con cui ha aperto i lavori delle commissioni Finanze di Camera e Senato in riunione congiunta sui tre Dlgs delegati approvati in prima lettura dal Governo il 21 aprile scorso.
Il secondo pacchetto di provvedimenti, piuttosto corposo per rendere operativa tutta o quasi la delega fiscale, arriverà per metà giugno. E in quella occasione, ha precisato Casero, «l’obiettivo del Governo sarà quello di introdurre anche una serie di modifiche al sistema degli interpelli ». Quello che si vuole realizzare, ha aggiunto il viceministro, è che «il sistema del controllo preventivo possa avvenire per tutte le imprese». In questo senso verranno ridotti i valori economici per far sì che una platea più ampia di imprese possa ricorrere a questo strumento, considerato come «fondamentale per rendere il fisco amico», con «sempre minori oneri». Il risultato complessivo da raggiungere, ha ribadito Casero, è «dare più certezze all’impresa che vuol pagare le tasse e che non vuole essere confusa da norme non certe e proseguire l’azione di lotta all’evasione sulle operazioni dolose».
Su quest’ultimo fronte il ricorso alla fatturazione elettronica e il conseguente incrocio tra banche dati e controllo da remoto consentirà, secondo il rappresentante del Governo, «un grande recupero di evasione, soprattutto Iva che rappresenta la metà dell’evasione fiscale del Paese». Un recupero «tutto da destinare all’abbattimento e al riequilibrio della pressione fiscale». L’e-fattura rappresenta dunque una «rivoluzione», ha sottolineato Casero, soprattutto «per un Paese che dal punto di vista fiscale si basa ancora sull’imposta di bollo». Cambieranno i controlli che saranno grazie alle nuove tecnologie «meno invasivi nei confronti delle imprese» e faciliteranno «il contribuente che vuole pagare le tasse in modo corretto senza sottrarsi al fisco».
Oltre a ricordare la certezza del diritto con la codificazione dell’abuso, il nuovo ruling internazionale e le misure sull’internazionalizzazione delle imprese che «consentiranno al nostro Paese di essere maggiormente attrattivo e competitivo per chi viene a investire, e allo stesso tempo a far avere pari condizioni alle attività produttive italiane che vanno all’estero», Casero ha rilanciato l’idea anticipata ieri su queste pagine di «passare da una fase di mera semplificazione a una fase con risultati concreti in termini di minor costi e tempi ridotti per gli adempimenti fiscali ».
Marco Causi (Pd) ha invitato le due commissioni Finanze a concentrare l’esame dei tre decreti attuativi in tempi brevi, prevedendo un seminario di studio (forse il 18 maggio prossimo) in cui poter concentrare tutte le audizioni di associazioni ed esperti delle materie trattate, e, subito dopo la pausa per le elezioni di fine maggio, poter già prevedere il via libera almeno al decreto sull’abuso del diritto e la limitazione al raddoppio dei termini di accertamento.