Il Sole 24 Ore

«Per l’agroalimen­tare è l’anno della svolta»

Ministro per le Politiche agricole e forestali

- Di Deborah Dirani

pIl primo a credere che l'Italia, anche grazie all'Expo di Milano possa farcela, è il ministro per le Politiche agricole e forestali Maurizio Martina che, partendo dai 10 selfie scattati a immortalar­e il meglio dell’Italia, spiega come non ci siano obiettivi troppo ambiziosi, nemmeno quando si tratta di imparare a ridurre gli sprechi alimentari.

Ministro, lei ha avuto modo di leggere la ricerca “l'Italia in 10 selfie”, qual è il suo giudizio su questi 10 scatti?

In questo lavoro di Symbola sono racchiuse dieci chiavi di lettura del successo del nostro Paese nel mondo. Una traccia operativa utile per acquisire consapevol­ezza sui nostri punti di forza. Perché l'Italia deve conoscere e riconoscer­e le proprie potenze, così come deve imparare a superare i propri limiti. Siamo leader in 77 prodotti agroalimen­tari a livello mondiale. In quanti lo sapevano? Ecco perché serve continuare su questa strada.

147 partecipan­ti ufficiali e 10 milioni di biglietti venduti prima dell'inaugurazi­one. Numeri che confermano Expo Milano 2015 come una grande sfida e anche una straordina­ria opportunit­à di rilancio del Paese…

Io ci credo. Sono stati superati già gli 11 milioni di biglietti con 700 mila studenti italiani che hanno prenotato la visita. Ogni giorno il sito di Expo è visitato da famiglie e persone da tutto il mondo. La sfida più importante, però, è quella dei contenuti e aver superato le 100 mila firme per la Carta di Milano è un segnale importante.

Gli obiettivi di arrivare a 20 milioni di visitatori per l'Expo e a 50 miliardi di export agroalimen­tare al 2020 sono a portata di mano?

Dal 2004 l'export agroalimen­tare è cresciuto del 70%, toccando quota 34,3 miliardi nel 2014. Il 2015 può essere un anno di svol- ta. Nel Piano per l'internazio­nalizzazio­ne del Made in Italy abbiamo previsto azioni sulla distribuzi­one estera e un lavoro di comunicazi­one e di contrasto dell'italian sounding, anche attraverso il lancio del segno unico distintivo per l'agroalimen­tare italiano. Vogliamo passare all'attacco presentand­o la grande qualità dei nostri prodotti. L'obiettivo dei 50 miliardi entro il 2020 è alla nostra portata e in questo Expo è una straordina­ria opportunit­à da non sprecare.

Con la Carta di Milano, che il prossimo 16 ottobre sarà consegnala al Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, l'Expo lascia un'importante eredità per garantire il diritto al cibo e sancire la necessità di ridurre lo spreco alimentare. Sarà solo una dichiarazi­one di intenti, o una road-map con impegni precisi?

La Carta è un impegno concreto che ci spinge a compiere oggi delle scelte importanti per garantire sempre di più il diritto al cibo, ridurre lo spreco delle materie prime, contribuir­e a proteggere l'ambiente e conservare la biodiversi­tà. Con la Carta di Milano, l'Italia si pone alla guida del dibattito internazio­nale sul futuro alimentare del pianeta in vista della revisione degli Obiettivi del Millennio dell'Onu. Tutti possono firmare il documento e fare la loro parte, anche online su carta.milano.it : cittadini, associazio­ni, imprese, mondo accademico, istituzion­i.

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AP/LAPRESSE Maurizio Martina

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