Il Sole 24 Ore

Dall’industria il 43% del valore aggiunto

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pSono solo il 17% delle società, ma “producono” il 42% del fatturato totale, il 43% del valore aggiunto, il 57% dell’Ebit e il 62% del risultato prima delle imposte. È l’identikit delle società di capitale del manifattur­iero che emerge dal report di InfoCamere sui bilanci di oltre 800mila imprese relativi all’anno 2013 (escluse le società quotate). Una conferma che il comparto, pur avendo perduto quasi 30mila aziende tra il 2008 e il 2014 «non solo continua a essere il motore principale per la creazione di ricchezza - spiegano da InfoCamere -, ma è anche quello con i margini di redditivit­à più elevati».

Il commercio, invece, pur essendo il comparto più ampio (142.250 società, pari al 19,4% del totale) è distanziat­o di circa l’11% dalla manifattur­a per il valore della produzione (il 31% del totale) e di ben 26 punti in termini di valore aggiunto (solo il 17%). Buone comunque le performanc­e del commercio relative al reddito: le imprese realizzano infatti il 18% sia dell’Ebit sia del risultato ante imposte totali. I servizi alle imprese, poi, sono il terzo com- parto significat­ivo nel sistema delle imprese di capitali italiane, rappresent­ando quasi il 18% del valore aggiunto.

L’analisiper­settoripon­einevidenz­a la grave crisi di redditivit­à delle imprese edili, che registrano una perdita aggregata di 3,5 miliardi, pari al 70% del totale dei compartiin­perdita. Lecostruzi­oni, inoltre, sono l’unico tra tutti i settori con un risultato negativo anche per quanto riguarda l’utile ante imposte (-1,5 miliardi).

In generale, nel 2013 il valore della produzione aggregato delle società di capitali esaminate da Infocamere ha superato di poco i 1.900 miliardi, il valore aggiunto ha sfiorato i 390 miliardi, l’Ebit è stato di poco superiore a 49 miliardiel’utileantei­mpostea33m­iliardi. «È molto significat­ivo - concludono da InfoCamere - che l’utile netto sia pari a solo 4,1 miliardi, appena il 12% di quello ante imposte. Un dato che evidenzia il fortissimo peso delle imposte dell’esercizio sul sistema delle aziende, che penalizza la loro capacità di accumulare ricchezza e di investimen­ti».

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