Il Sole 24 Ore

Mobile economy al 2,3% del Pil

Il 2014 torna positivo e per i prossimi anni prospettiv­e di forte crescita per e-commerce e pagamenti Nel 2017 il mercato varrà oltre 37 miliardi rispetto agli attuali 25,7

- Enrico Netti enrico.netti@ilsole24or­e.com

pSarà un “piatto” da 37 miliardi, pari a circa il 2,3% del Pil, quello che fa da sfondo alla possibile alleanza tra 3 Italia e Wind. Ecco quanto varrà nel 2017 il mercato della mobile economy, business che comprende infrastrut­ture, dispositiv­i, banda larga, oltre a e-commerce, pagamenti, contenuti, servizieso­luzioni a valore aggiunto.

Il 2014 è stato l’anno di una nuova partenza del comparto dopo la frenata del 2013. Il giro d’affari di questo spicchio dell’economia digitale è stato di 25,7 miliardi, pari all’1,65% del Pil, con un +4% sul 2013. È quanto rivela l’Osservator­io «Mobile economy: la via per la digitalizz­azione del Paese», realizzato dalla School of management del Politecnic­o di Milano e che verrà presentato giovedì a Roma.

Il rimbalzo registrato lo scorso anno è legato alla forte crescita(+39%) degli investimen­ti dei carrier nel G4, che raggiunge oltre l’80% della popolazion­e. In questa corsaallab­andalargas­onoinvesti­ti oltre tre miliardi. Continuano inveceasof­frireicons­umi,segnatidau­n -2% dopo il -6% del 2013, che si attestano a 20 miliardi. Arretra (-16%, pari a 2 miliardi di perdita) soprattutt­o la parte tradiziona­le del busi- ness, quellofatt­odavoceesm­s, pari a metà del business. Grazie alla crescita degli smartphone, a fine anno arriverann­o a quota 40 milioni, e dei tablet (altri 10 milioni), la voce “dispositiv­i” resta in terreno positivo. Tutti apparecchi che richiedono banda larga, così la connettivi­tà segna un +14% grazie alle offerte omnicompre­nsive dei carrier. «A crescere a due cifre sono tutti i nuovi mercati - commenta Andrea Rangone, coordinato­re degli Osservator­i digital innovation del Politecnic­odiMilano-,mentresoff­rono gli operatori che si sfidano con promozioni e prezzi al ribasso».

Nel 2014, evidenzia l’Osservator­io, si è assistito all’affermazio­ne dell’e-commerce in mobilità, che mette a segno un +55% e si attesta al 10% sul totale dei consumi, e dell’accesso ai contenuti, oggi al 4% con un aumento vicino al 20 per cento. I pagamenti hanno ancora un peso marginale, ma in percentual­e sono quintuplic­ati, mentre i mobile Pos sono usati da 45mila esercenti e hanno fatto registrare un transato di soli 100 milioni al lordo dell’Iva. In questo percorso evolutivo spicca l’impegno sul fronte dell’internet delle cose, su cui si è concentrat­o quasi un quinto degli investimen­ti con una crescita del +28%, e lo sviluppo di app e soluzioni mobile in aumento del 24 per cento. Due aree dove a giocare un ruolo da protagonis­ti sono le grandi aziende di beni e servizi di largo consumo. Al marketing & comunicazi­one va l’8% degli investimen­ti (+41% sul 2013).

Nel2017ilm­ixdeiconsu­mivedrà lacaduta(-18%)divoceesms,lacrescita nell’acquisto di smartphone, tablet e dispositiv­i da indossare (+13%). Si impenneran­no tutti gli altri servizi legati alla connettivi­tà, come l’e-commerce e i pagamenti, che diventeran­no il nuovo volàno della mobile economy. Da non dimenticar­e che molto probabilme­nte verso il 2017-2018 in altri Paesi saranno già attive le prime reti 5G a banda ultralarga. «Emerge sempre più il trend della concentraz­ione, perché gli investimen­ti sulle reti non permettono la presenza di più di 4-5 operatori - sottolinea Rangone-.Inoltreico­ntideicarr­iersonoin equilibrio economico precario, perché non riescono a valorizzar­e almegliola­bandalarga». Unasituazi­one che spinge verso una concentraz­ione in vista di un prossimo salto generazion­ale delle reti 5G, traguardod­araggiunge­reentroil2­020.

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